“Ho deciso di trasferire il mio ufficio sotto gli inceneritori. Il segretario comunale verrà con me, faremo giunta lì, farò ricevimento allo Scalo. Mi sposto nel quartiere degli inceneritori e attendo gli atti amministrativi della Regione e di Roma Capitale contro il Revamping”.
Questa è la risposta del Sindaco di Colleferro agli indugi e alle lungaggini della Pisana e del Campidoglio. Da diversi mesi i due enti hanno dichiarato di non voler puntare all’utilizzo degli inceneritori e di essere disponibili a trovare soluzioni differenti. Dichiarazioni che non si sono mai tradotte in atti amministrativi visto che la dirigenza di Lazio Ambiente (società della Regione) sta continuando con le operazioni di manutenzione ed è pronta a far ripartire gli impianti il prossimo gennaio.
Questo stallo politico generato dalla Regione e dal Campidoglio non potrà durare a lungo. Lo dimostra quest’ultima decisione di Sanna e lo conferma il clima di mobilitazione che si respira a Colleferro: la città è piena di drappi alla finestre con scritto Rifiutiamoli, le associazioni sono in strada ogni giorno per informare e divulgare gli ultimi sviluppi a una cittadinanza che non ne vuole sapere di altri dieci anni di inceneritori.
Il movimento Rifiutiamoli è molto trasversale, una caratteristica che si sta rivelando un punto di forza e che sta facendo germogliare una genuina partecipazione dal basso a questa lotta ambientalista.
La politica locale presidia gli inceneritori, il movimento organizza la protesta, i cittadini fanno opposizione sociale. Colleferro non si accontenterà di un’altra dichiarazione.