la Fondazione FS, mette a disposizione della Delegazione di Roma del FAI – Fondo Ambiente Italiano, uno dei più importanti treni storici di proprietà del Gruppo FS Italiane: il Treno Presidenziale.
Un appuntamento imperdibile reso possibile dai volontari del FAI che accompagneranno i visitatori alla scoperta di questo luogo fuori dal tempo.
Il percorso di visita permetterà di entrare in 4 dei convogli che furono del Treno Reale costruito tra il 1928 e il 1933 per le necessità di Casa Savoia.
La visita svelerà la sala da pranzo reale, le due camere da letto della coppia reale con i bagni dedicati, uno con la vasca e uno con la doccia, un vagone ad uso ufficio stampa (in uso durante i viaggi del Presidente della Repubblica), un vano con cuccette d’epoca e un ambiente di prima classe sempre dell’epoca.
Alcuni cenni storici
Tra il 1947 e il 1948 le Officine FS di Porta al Prato e di Voghera riconsegnarono alle Ferrovie 9 vetture che andarono a formare il Treno Presidenziale.
Tali vetture provenivano dal Treno Reale ed erano state tutte più o meno danneggiate nel corso degli eventi bellici. Il Treno Reale, costruito tra il 1928 e il 1933 per le necessità di Casa Savoia, era costituito da 12 vetture del tipo 1921 a cassa metallica. Le prime tre carrozze furono realizzate nel 1929 dalla FIAT che risultò vincitrice del Concorso Nazionale per la costruzione di un Treno reale da allestire in occasione delle nozze del Principe ereditario Umberto di Savoia con la Principessa Maria Josè. Il Treno Reale fu arricchito con allestimenti realizzati dai migliori artigiani dell’epoca nel campo delle lavorazioni in bronzo e cuoio, degli intarsi, della tessitura, del ricamo e delle decorazioni. L’intero lavoro di costruzione, allestimento, scelta dei materiali e dei colori fu seguito dall’Arch. Giulio Casanova della Reale Accademia Albertina di Torino.
Per la trasformazione del convoglio in Treno Presidenziale furono apportati diversi miglioramenti e modifiche del comfort generale e delle funzionalità, con particolare riguardo alle soluzioni tecniche necessarie per adeguare il treno ad “Unità operativa mobile del Presidente della Repubblica”. Nel 1955 la Società Breda provvide ad una generale ristrutturazione del treno e tutte le carrozze furono equipaggiate con sistema di comunicazione gestito da una centrale telefonica appositamente installata sul convoglio.
Il treno Presidenziale era inizialmente composto da 9 carrozze che divennero 13 nel corso degli anni (compreso, all’occorrenza, un carro pianale per il carico di autovetture al seguito). La composizione media variava a seconda delle occasioni ma, generalmente, non superava le 7-10 unità.
Il treno fu utilizzato per l’ultima volta nel 2004 dal Presidente Carlo Azelio Ciampi per un viaggio istituzionale da Roma a Livorno.
Il convoglio Presidenziale è riportato nei regolamenti sulla circolazione dei treni come treno appartenente alla categoria con “marcia privilegiata” e nella graduatoria di importanza si trova al primo posto alla voce “treni preceduti da staffetta e treni staffetta”. Il treno staffetta era in realtà una locomotiva che, per motivi di sicurezza, precedeva a distanza di blocco il Treno Presidenziale.
Le carrozze del Treno Presidenziale, già provenienti dal Treno Reale, sono definite come:
- “Alloggio Presidente”: già appartamento privato della Regina riconvertito all’uso presidenziale con modifiche alla tappezzeria e al soffitto. La carrozza è dotata di sala da bagno con doccia alimentata da caldaia autonoma, sala privata per la consorte del Presidente con bagno privato. Normalmente la carrozza è posta in composizione al centro del treno per ragioni di sicurezza e comfort del viaggio.
- “Alloggio personalità”: già adibita al trasporto delle Principesse di Savoia. Modificata nelle finestre e dotata di sala riunioni di 5 m di lunghezza. Fu utilizzata per il viaggio del Papa Giovanni XXIII da Roma ad Assisi il 4 ottobre del 1962.
- “Alloggio sussidiario del Presidente”: già destinata alla Principessa Jolanda di Savoia.
- “Per la segreteria e Centrale telefonica”, già appartenente al seguito del Treno Reale