Il Coordinamento per l’ambiente Anagni è intervenuto in merito alla probabile riaccensione e riavvio dell’inceneritore di pneumatici dell’ex industria Marangoni:
Martedì 18 giugno 2019 è stata organizzata una manifestazione davanti ai cancelli della soc. Marangoni, per protestare la nostra contrarietà per la probabile ripresa dell’attività dell’inceneritore di pneumatici in località “Quattro Strade” di Anagni.
Nella stessa mattinata era previsto un sopralluogo di rappresentanti di enti competenti all’impianto, conseguentemente all’autorizzazione concessa dalla Regione Lazio, sempre in ordine alla riattivazione dell’inceneritore di pneumatici fuori uso Marangoni. La delegazione che è entrata nello stabilimento e ha visitato la struttura era composta, oltre che dai dirigenti dell’azienda, dal Sindaco, Vice Sindaco e responsabile tecnico del Comune di Anagni Vincenzo Maia, da un tecnico della Provincia di Frosinone, da Flaminia Tosini dirigente al settore rifiuti e ambiente della Regione Lazio e dall’ing. Mario Sarasso.
I rappresentanti del Comune di Anagni hanno fatto mettere a verbale una corposa e dettagliata motivazione a sostegno del no all’attività di incenerimento. La mancanza più vistosa però è stata quella degli enti tecnici preposti al controllo e alla prevenzione dei rischi rilevanti di questo tipo di impianti: Arpa e Asl. Nella sostanza la delegazione ha effettuato una visita di controllo ad un impianto fermo senza il supporto tecnico dell’Arpa, per la verifica dell’utilizzo delle più nuove ed efficienti tecnologie e quello degli esperti della ASL, sulla nocività dell’attività dell’inceneritore che riprende la sua opera dopo una breve pausa, ma che per oltre trent’anni ha funzionato ininterrottamente.
L’assenza di questi due enti di tutela della salute dei cittadini è intollerabile!
Non è pensabile che si riavvii un ecomostro come quello in località “Quattro Strade” di Anagni senza che nessuno esperto ufficiale, pagato con i soldi dei cittadini, si pronunci a garanzia della pubblica incolumità.
Non è pensabile che una procedura di autorizzazione a incenerire 48 tonnellate di materiali al giorno al centro di un’area urbana densamente popolata e frequentata da migliaia di persone dirette nei diversi centri commerciali esistenti in zona, possa essere rilasciata senza un competente ed esplicito parere tecnico dei responsabili di Arpa Lazio e della Asl.
Non è pensabile soprattutto che il potere politico, in particolare della Regione Lazio, che ha la responsabilità del corretto funzionamento di questi enti di garanzia, non si attivi per metterli in condizione ed indurli ad esercitare il loro dovere istituzionale.
Non è pensabile infine che ancora una volta il concreto rispetto della salute della cittadinanza e dell’ambiente sia demandato solo all’ apprezzabile intesa tra l’azione delle associazioni e quella dell’amministrazione comunale. E’ paradossale infine la ripresa, nell’anno 2019, della obsoleta e più unica che rara pratica di incenerire pneumatici, per giunta nel pieno di un’area residenziale già gravata – ancor più della Valle del Sacco in generale – da inquinamento ed eccessi di casi per specifiche patologie tumorali in età infantile, area non a caso puntualmente inserita nella perimetrazione di un Sito di Bonifica di Interesse Nazionale.
Le associazioni valutano infine positivamente la consistente partecipazione popolare in occasione del sopralluogo tecnico e si impegnano a intensificare una mobilitazione almeno pari a quella vittoriosa, dieci anni orsono, in occasione del rigetto, per cogenti motivazioni tecniche, della proposta della stessa azienda di realizzare nel sito in oggetto un inceneritore di car-fluff.
LE ASSOCIAZIONI: ANAGNI VIVA, CIRCOLO LEGAMBIENTE ANAGNI, COMITATO OSTERIA DELLA FONTANA, COMITATO RESIDENTI COLLEFERRO, COMITATO SAN BARTOLOMEO, COORDINAMENTO INTERPROVINCIALE AMBIENTE E SALUTE VALLE DEL SACCO E BASSA VALLE DEL LIRI (al quale hanno aderito 32 tra associazioni e comitati), DIRITTO ALLA SALUTE, RAGGIO VERDE, RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO