Cronaca

Piedimonte San Germano, per voto di scambio finiscono nei guai attuale Sindaco, Vice Sindaco e un imprenditore del luogo

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Piedimonte San Germano, per voto di scambio finiscono nei guai attuale Sindaco, Vice Sindaco e un imprenditore del luogo

Dalle prime ore di questa mattina, nella provincia di Frosinone, i Carabinieri di questo Comando Provinciale, stanno dando esecuzione ad una Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare Personale a carico di tre persone (2 con applicazione agli arresti domiciliari e 1 con applicazione del Divieto di Dimora nel comune di residenza) emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino (FR), su richiesta della locale Procura della Repubblica, siccome tutti ritenuti responsabili di “Associazione per delinquere finalizzata alla Corruzione elettorale ” (c.d voto di scambio), posti in essere da politici ed imprenditori locali.

Il provvedimento

Il provvedimento custodiale verrà eseguito nei confronti dell’attuale Sindaco (divieto di dimora) e del vice Sindaco (arresti domiciliari) del comune di Piedimonte San Germano (FR), nonché di un imprenditore del luogo (arresti domiciliari).

L’attività di indagine, condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Frosinone, ha permesso di stabilire che gli indagati avevano promosso ed organizzato un consolidato sistema corruttivo finalizzato al voto di scambio a fronte di promesse, in vari casi concretizzatesi, di assunzioni a tempo determinato presso alcune società compiacenti dell’indotto FIAT/FCA, turbando i meccanismi elettorali democratici e agevolando così fraudolentemente il successo elettorale dei politici coinvolti nelle elezioni amministrative del 2017.

AGGIORNAMENTO

Nella mattinata odierna, in questa Provincia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito 3 Misure Personali Cautelari (2 con applicazione di Ordinanza di Custodia agli arresti domiciliari e 1 con applicazione del Divieto di Dimora nel comune di Piedimonte San Germano) emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino Dott. Salvatore Scalera per i reati di “Associazione per delinquere finalizzata alla Corruzione elettorale ” (c.d voto di scambio), posti in essere da amministratori locali ed imprenditori operanti nel Comune di Piedimonte San Germano (FR). Nel medesimo contesto risulta indagato per analoghi reati, anche l’ex Sindaco di quel comune eletto nel 2015.

L’odierno provvedimento rappresenta l’esito di un’inchiesta, coordinata dal Sostituto Procuratore di Cassino Alfredo Mattei, che ha disvelato un’associazione per delinquere stabilmente fondata e finalizzata ad assicurarsi la direzione politico-amministrativa del Comune di Piedimonte San Germano, mediante una pluralità di condotte corruttive reiteratamente protrattesi nel tempo, che hanno, di fatto, condizionato e turbato il voto elettorale attraverso promesse di lavoro a tempo determinato in imprese operanti nell’indotto FIAT/FCA, in cambio dei voti necessariamente utili a trionfare nelle ultime due tornate amministrative, ovvero quelle avvenute nel mese di maggio del 2015, e quelle del mese di giugno del 2017.

Lo sviluppo investigativo, cha ha avuto origine nel mese di maggio 2018 nell’ambito ed a seguito dell’accesa contrapposizione scatenatasi all’indomani delle elezioni amministrative del 10 giugno 2017 tra “vinti e vincitori”, ha permesso di appurare inconfutabilmente le illecite condotte tenute dall’attuale Sindaco di Piedimonte San Germano e dal suo vice durante la campagna elettorale concretizzatasi, sostanzialmente, nella promessa di posti di lavoro temporaneo presso aziende dell’indotto dell’industria dell’auto per il tramite di un imprenditore compiacente in cambio di voti. In particolare, le investigazioni condotte hanno accertato che effettivamente varie persone erano state avvicinate durante la competizione elettorale con le predette finalità che, in decine di casi, si erano realmente realizzate con l’assunzione “di favore” alle dipendenze di tre società operanti nel settore della logistica, movimento, trasporto mezzi, pulizia e riconducibili al compiacente imprenditore, il quale, pur non figurando ufficialmente nell’assetto societario, di fatto, ne era il reale “dominus” che si avvaleva di altri personaggi utilizzati quali prestanome ovvero “c.d. teste di legno”, per la fantomatica direzione delle stesse.

La vicenda giudiziaria in esame, oltre gli aspetti meramente penali, fornisce uno spaccato sociale in cui è sempre più ricorrente in fatti di cronaca di natura politica, sino ai livelli di piccola e media entità sociodemografica, la preponderante e sempre più comune mal consuetudine di ottenere ad ogni costo la leadership direttiva della comunità di riferimento, anche mediante la pratica di condotte illecite poste in essere da coloro i quali aspirano ad ottenere tale titolo, facendo leva, specie nelle zone del paese con alto tasso di disoccupazione, sul miraggio dell’assunzione in un posto di lavoro temporaneo a fronte della svendita della libertà di voto.

Queste dinamiche si attagliano in maniera specifica alle contemporanee vicende politico-amministrative del Comune di Piedimonte San Germano dove, a conclusione degli accertamenti espletati nell’ambito di questa inchiesta, appare evidente che le elezioni del “primo cittadino”, ovvero quelle del 2017 ed ancora quelle precedenti del 2015, siano state viziate e condizionate fraudolentemente da una serie di illeciti penalmente rilevanti, attribuibili in maniera puntualmente circostanziata agli odierni indagati; ma siffatte illecite condotte o “mal consuetudini” non sono estranee alla controparte “vinta”. Si ricordino, infatti, gli eventi relativi al procedimento penale presso la Procura di Cassino a carico di Ettore Urbano, anch’egli concorrente alla carica di Sindaco di Piedimonte S. Germano nella tornata elettorale del 2017, il quale, pur di ottenere l’auspicato potere amministrativo di quel comuna, poneva in essere una serie di condotte delittuose per le quali a settembre 2018 il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino, ha emesso ordinanza per l’applicazione degli arresti domiciliari a carico del candidato sindaco non eletto.

In tale alveo di condotte delittuose, che spesso fanno leva su un diffuso stato di bisogno che attanaglia una popolazione sempre più numerosa di disoccupati, emerge in maniera tristemente lapalissiana come “vinti” e “vincitori” emulino medesime condotte delittuose finalizzandole ad un preciso scopo: il raggiungimento degli obiettivi singolarmente auspicati.