I fatti risalgono a due giornate differenti: il primo “salvataggio” è avvenuto il 2 luglio scorso quando una pattuglia della Polizia di Stato del Commissariato Colombo diretto da Isea Ambroselli, nel corso di una normale attività di controllo del territorio, ha notato in strada una donna molto agitata.
Avvicinata, questa ha riferito ai poliziotti che suo figlio, un minore di 5 anni, con uno scatto repentino era fuggito al controllo della nonna facendo perdere le proprie tracce. Grazie alla conoscenza del territorio i poliziotti si sono diretti nelle vicinanze del parco di via Giovannipoli/Comodilla dove hanno rintracciato il piccolo intento ad arrampicarsi su una scarpata ad un’altezza di circa tre metri. Dopo aver guadagnato la sua fiducia, il bambino è stato messo in salvo e riportato a casa.
Il secondo caso
Nella mattinata del 3 luglio invece, un analogo episodio ha richiesto un nuovo intervento degli agenti dello stesso Commissariato. A chiedere aiuto questa volta, il padre della sedicenne, il quale ha raccontato agli investigatori che la propria figlia aveva fatto perdere le proprie tracce, lasciando due lettere manoscritte sulla quali palesava chiaramente la volontà di andare via di casa e di non farvi più ritorno.
In un brevissimo lasso di tempo gli agenti hanno geolocalizzato la posizione della ragazza: una zona in cui abitava una sua amica. Dopo una perlustrazione delle strade, i poliziotti l’hanno individuata riaffidandola ai genitori.
Foto di repertorio