Politica

Serrone, il gruppo di minoranza contro il Sindaco: “Vuole oscurarci”

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
serrone minoranza sindaco proietto

La minoranza consiliare del Comune di Serrone ha voluto scrivere una lettera al Sindaco Proietto per denunciare pubblicamente quello che, per loro, non è un comportamento corretto:

Egregio Sindaco,

le scriviamo pubblicamente perché quello che sta accadendo oggi, con la sua gestione, è novità assoluta nella vita politico amministrativa del nostro paese. E non è una buona novità.

Un “cambiamento” radicale delle regole di buon comportamento, nei confronti della minoranza consiliare che un Sindaco non dovrebbe mai avere. Un comportamento che esclude anziché includere, divide anziché unire, impedisce la partecipazione, chiude a monte ogni forma di collaborazione. Un Sindaco, in quanto tale, dovrebbe invece agire con imparzialità e rispetto verso tutti i cittadini, comprese le minoranze, tendendo all’unità della comunità amministrata.

Ci riferiamo al suo modo di comportarsi nei confronti del gruppo consiliare di minoranza che, le ricordiamo, come lei stesso spesso ama dire, rappresenta, insieme all’intero Consiglio comunale, l’intera comunità cittadina, la sua storia, le sue tradizioni, la sua cultura. Nello specifico, la minoranza rappresenta quanto meno 1046 cittadini, circa il 49 % della comunità di Serrone.

Eppure, sia Lei che la sua maggioranza continuate ad escludere i consiglieri di minoranza da qualsiasi attività di rappresentanza, ufficiale o ufficiosa, rivolgendo gli inviti esclusivamente alla sua maggioranza in Consiglio Comunale. Veniamo sistematicamente esclusi da qualsiasi cerimonia ufficiale o inaugurazione che si svolge nel territorio comunale quando, nelle precedenti amministrazioni, è sempre stata buona norma invitare L’INTERO Consiglio comunale.

Gli esempi sono tanti, troppi, per non pensare ad un comportamento consapevole e voluto: dal pranzo di Natale con gli anziani a dicembre 2018, all’inaugurazione della sede provvisoria del centro anziani, all’inaugurazione della sede provvisoria della biblioteca, alla cerimonia del 2 giugno (ci è stato detto la sera del 1 giugno, per la mattina successiva, nel tentativo evidente di rimediare all’ultimo momento), alla cerimonia in onore del nostro patrono San Michele del 9 maggio scorso e alla cerimonia dell’Addolorata del 15 settembre scorso, per la quale il parroco ha invitato il Consiglio comunale – tramite il sindaco – ma lei ha ritenuto di riferire dell’invito soltanto ai consiglieri di maggioranza, per passare poi all’”accoglienza” della delegazione istituzionale di Ascoli Piceno, accolta dal sindaco e, come sempre, soltanto dai consiglieri di maggioranza, con i rappresentanti delle associazioni locali e cittadini ignari della nostra esclusione.

Tanto ci saremmo aspettati ma mai di non essere invitati NEANCHE ALLA CERIMONIA DEL SANTO PATRONO, San Michele Arcangelo, del 29 settembre! Dove c’è il Gonfalone deve esserci l’intero Consiglio comunale. Almeno questo!

Se aggiungiamo, tanto per ulteriore esempio, le elezioni del direttivo della Pro Loco – avvenute, nonostante le chiare richieste e i suggerimenti di consentire partecipazione e rappresentanza a tutti, con spirito di chiusura e volontà di prendere tutto per sé (asso pigliatutto, si direbbe) e non consentire a nessuno né partecipazione, né collaborazione – il quadro è chiaro.

Obiettivo del Sindaco Giancarlo Proietto è quello di oscurare la minoranza, negarne la stessa esistenza. Dà fastidio qualsiasi voce non indottrinata e non inchinata, altro che dialogo! Ed è un pessimo messaggio, sbagliato e fuorviante, che si lancia all’intera comunità.

In tanti anni di amministrazione comunale, a Serrone situazione così incresciosa non si era mai vista, un comportamento a dir poco scandaloso rispetto alle normali regole della convivenza civile.

Questi sono fatti, molto gravi, che servono a dare risposta anche a quei cittadini che indicano la mancanza di collaborazione tra le cause della mancata crescita del paese: per come stanno le cose è evidente che, se ciò è vero, le cause non vanno ricercate certo nella minoranza: chi non ha cuore il nostro paese, purtroppo, è proprio chi non agisce da buon padre di famiglia, distinguendo tra figli e figliastri. È chi, a cominciare dal Sindaco, fa o permette di fare queste scelte, questi comportamenti, che dividono soltanto e non portano certamente a nulla di buono.

È con queste premesse e in queste condizioni che il gruppo consiliare Insieme ha attuato la propria legittima attività di opposizione che, nel prossimo futuro, andremo ad intensificare a 360 gradi.

Chi finora ha pensato che la nostra fosse un’opposizione dura ed eccessiva è in errore, abbiamo soltanto fatto il nostro dovere, con grande moderazione. Non basterà più chiamare i cittadini a casa chiedendo loro di non condividere i nostri post, calpestando così le basi della libertà di pensiero, della democrazia. Un Sindaco a cui sta a cuore il proprio paese dovrebbe far tesoro anche delle critiche e dei suggerimenti! Amministrare non è un gioco e neppure, tanto meno, gestire la cosa pubblica come meglio si crede, manco fosse casa propria. D’ora in poi l’opposizione sarà ancora più attenta e denuncerà pubblicamente tutto ciò che riterrà sbagliato, sia sui social che alle autorità competenti ove se ne ravvisasse la necessità.

Questo metodo di amministrare, privo di un briciolo di umiltà, senza dialogo vero e senza alcun rispetto, neppure per i ruoli istituzionali, non può che portare allo scontro. Ma non siamo noi a volerlo, né a poterlo evitare, è solo la conseguenza degli atteggiamenti e comportamenti del Sindaco, di questa maggioranza e di chi la sostiene acriticamente fin dal primo giorno dell’insediamento.