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Colleferro, Carta dei diritti la risposta al Jobs Act: sintesi dell’incontro pubblico con la CGIL

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Carta dei Diritti battaglia per la dignità e la democrazia. Incontro pubblico della CGIL Roma Sud Pomezia Castelli a Colleferro sulla raccolta firme per proposta di Legge e referendum

“L’Italia da anni vive una crisi epocale che ha allungato le distanze sociali ed economiche ed ha generato un graduale arretramento dei diritti. Vogliamo uscire da una posizione di difesa, rilanciare ed estendere le tutele, riconoscendo un principio di universalità dei diritti dei lavoratori”. Così Silvia Ioli, Segretaria Generale della CGIL Roma Sud Pomezia Castelli, nell’introduzione all’incontro pubblico organizzato dalla CdLT il 15 giugno a Colleferro, con il patrocinio del Comune, sulla Carta dei Diritti Universali del Lavoro e sulla campagna di raccolta firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare proprio sulla Carta dei Diritti e dei quesiti referendari che la accompagnano.

“Vogliamo riaffermare i Principi Costituzionali, esercitare una contrattazione inclusiva, cancellare le divisioni fra lavoratori”, prosegue Silvia Ioli, sottolineando  l’impegno capillare della CdLT per la raccolta firme sul territorio, i numerosi incontri con i lavoratori, la cittadinanza, gli studenti, le istituzioni, “per discutere a tutto campo, per dare efficacia alla battaglia per l’estensione dei diritti grazie all’impegno di tutti, perché insieme si può conquistare il patrimonio di dignità che rappresenta la Carta dei Diritti”.

E’ seguito l’intervento del sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, che è partito proprio dalla sua città, una città mutata negli ultimi anni, che si distingueva per una realtà operaia e per una storia di conquiste. “Ad un certo punto però il cambiamento ha portato al dismissione di grandi siti industriali, alla difficoltà di coniugare la questione ambientale con il lavoro. Oggi iniziamo a camminare su un percorso nuovo, abbiamo compreso che dalla crisi si esce intraprendendo strade diverse, coniugando occupazione e sviluppo con tutela ambientale, attenzione alla salute, questione sociale. Per questo va appoggiata con fermezza la proposta della CGIL che estende lo Statuto dei Lavoratori e rilancia questioni che non sono più all’ordine del giorno e che è compito dei sindacati, del mondo del lavoro, delle amministrazioni rimettere al centro dell’agenda politica”.

E proprio di dialogo fra le parti, di confronto e collaborazione parla nelle sue conclusioni Claudio Di Berardino, Segretario Generale della CGIL di Roma e Lazio, “perché, pur essendo il primo sindacato italiano, una grande organizzazione di massa, non possiamo considerarci autosufficienti, abbiamo bisogno dei avere un rapporto con gli altri.
Perché insistiamo sulla raccolta firme? Perché non si può pagare il lavoro con un voucher, non si può perdere il lavoro o ripartire da zero quando si cambia appalto, non si può tollerare un licenziamento senza giusta causa. Avremmo voluto discutere di ciò attraverso un confronto, tavoli di contrattazione con il governo, ma non è stato possibile. Quindi siamo scesi in campo con una proposta alternativa, con una mobilitazione che vuole essere un segnale forte non contro il governo ma contro le politiche sbagliate del governo. Dalla crisi non si esce abbassando il costo del lavoro, ma creando occupazione, sviluppo, lavoro di qualità, investendo sul territorio, sulle infrastrutture, l’innovazione, il welfare.
La Carta dei Diritti non è solo una risposta al Jobs Act ma al modello di sviluppo del nostro paese, è una battaglia per i diritti, per la dignità , per la democrazia.