Capita che siano le persone a fare i luoghi e, quando si ha la fortuna, che queste siano accompagnate dai libri nell’identificazione intellettuale di un posto: romanzi, saggi, testi scritti in portoghese, russo e persino, a dispetto dei tabù, una sezione dedicata all’erotismo e ai diritti lgbt.
Succede a Torpignattara, nel quartiere simbolo della convivenza multietnica romana; lì dove sembra che non accada nulla di rilevante, avviene il miracolo culturale. Crocevia di culture, – la comunità più diffusa è quella bengalese, ma ci sono anche cinesi, filippini, nordafricani – ospita da qualche tempo il BookCycle, la casa dei libri senza prezzo, in cui con un’offerta libera ne puoi prendere 3. Non si tratta di un’anonima libreria con i commessi pronti a propinarti qualsiasi scrittore, non ci sono nomi altisonanti dietro; qui le pagine scelgono te in un andirivieni di “lo prendo, non lo prendo” che si arresta solo di fronte all’individuazione dello scrittore preferito.
La libreria sociale prende il nome dall’omonima associazione di volontariato che raccoglie i volumi usati per dargli una nuova vita. “Siamo tutti volontari qui, nessuno percepisce uno stipendio. Lo facciamo per passione dividendoci tra Torpigna e il deposito di San Lorenzo – spiega Annalisa, una volontaria – qui ci ha ospitato nel 2011 il Grande Cocomero e grazie all’Associazione Limone nel Verde Onlus e alla Chiesa Valdese abbiamo aperto uno spazio nostro nel cuore di Roma Est”.
Si respira un’atmosfera da salotto letterario in questi pochi metri quadri, una musica di sottofondo accompagna il lettore nella scelta e una macchina da scrivere lo aspetta all’uscita. Si possono prendere opere gratuite all’entrata e se non se ne hanno da lasciare, non accade nulla, perché è importante in ogni caso, condividere e far circolare istruzione fra tutte le etnie di questa zona. Tra l’altro per le donazioni, è necessario attenersi a delle regole ben precise, ad esempio, evitare che i più (ahimè si deve anche educare a saper donare) lascino: testi universitari, fotocopie e l’ultimo manuale “Come usare Windows 98”. Il ritiro è solo il martedì a San Lorenzo, eccetto il primo martedì di ogni mese, ed esclusivamente previa comunicazione.
Insomma, strani questi di Torpignattara, a mano a mano tessono le trame di nuove iniziative che consentono sia la diffusione della lettura che l’integrazione, tant’è che non è difficile incontrare nazionalità diverse al Torpignattarabook club. Dulcis in fundo, la biblioteca condivisa di quartiere che dal 9 ottobre è attiva al Teatro Studio Uno. Si tratta di un posto creato grazie alla partecipazione e alla donazione da parte dei cittadini.
Dunque, quando il sapere arranca, complice la crisi economica che non annovera i romanzi nel paniere dei beni necessari, bisogna diventare ambasciatori di cultura. Torpignattara assurge proprio a questo ruolo ed è la prova di come le librerie, a volte, è meglio farsele da soli.
Veronica Otranto Godano
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Foto di repertorio