Al termine di attività investigative tese al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, nel pomeriggio di sabato, i poliziotti della Sesta Sezione “Contrasto al crimine diffuso” della Squadra Mobile, hanno arrestato un italiano di 33 anni, colto in flagranza della detenzione di oltre 40 kg. di marijuana presso la propria abitazione in provincia di Latina.
In particolare,nella serata di giovedì 17 ottobre, i Falchi della Squadra Mobile hanno perquisito l’abitazione del 33enne, sita in provincia di Latina, trovandovi all’interno un vero e proprio sistema di coltivazione indoor di marijuana, dai vasi per l’inseminazione della stessa, alle buste contenenti quella già recisa e sistemata in ragione di presumibili cessioni a terzi.
Le numerosissime piantumazioni e i vasi contenenti le piante arrivate quasi a maturazione, hanno fatto registrare il peso impressionante di circa 34 kg. di marijuana presente nella sola abitazione. Ulteriori 150 piante circa sono state rinvenute lungo il perimetro del giardino, camuffate tra gli altri arbusti presenti, per un peso complessivo di oltre 40 kg. di sostanza stupefacente.
A corredo dell’ipotesi investigativa relativa alla coltivazione e alla detenzione finalizzata allo spaccio, il rinvenimento da parte dei poliziotti di bilance professionali e apparecchiature per il confezionamento sottovuoto, utilizzate presumibilmente per la pesatura e per il confezionamento della marijuana presente in oltre 30 buste pronte al trasporto. Per il soggetto, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina, attese le evidenze probatorie raccolte in flagranza di reato, si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Latina.
Nella giornata di lunedì scorso, ad essere arrestato per detenzione di documento di riconoscimento valido per l’espatrio contraffatto è stato un cittadino calabrese di cinquanta anni che, all’atto del controllo da parte dei poliziotti della Squadra Mobile, effettuato in zona Pietralata, lo ha esibito cercando di celare le proprie generalità.
Ed invero, il soggetto con l’escamotage di una carta di identità riportante le generalità di un’altra persona realmente esistente, a partire dall’inizio del 2018 ha cercato di eludere le attività di rintraccio per l’esecuzione di un ordine di esecuzione della pena della reclusione di sette anni, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Ancona, emesso a conclusione di un procedimento penale incardinato presso quel Distretto.
Il 50enne, vistosi scoperto, ha ammesso ai poliziotti che con le generalità di quel documento aveva stipulato anche i contratti di acquisto e le pratiche amministrative attinenti ad una autovettura ad egli in uso, integrando, tra gli altri, anche il reato di intestazione fittizia di autoveicoli. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, lo stesso è stato ristretto presso il carcere di Rebibbia, non solo per scontare la pena della reclusione comminata in ragione del precedente procedimento, ma anche per rispondere della detenzione di documento attestante false generalità e per aver utilizzato le generalità altrui, integrando così il reato di sostituzione di persona.
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