Attualità In primo piano

Colleferro, dall’ospedale al territorio aspettiamo risposte dalla Regione Lazio

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
colleferro ospedale pazienti tivoli

Il processo di riorganizzazione del sistema socio-sanitario deciso per rientrare dal disavanzo regionale e attuato con il Decreto del Commissario ad Acta e Presidente della regione Lazio, Zingaretti, del 26 novembre 2014, n. U00412, ha impattato sulla rete ospedaliera e sull’erogazione dei livelli essenziali di assistenza con forti ripercussioni.

In assenza di un nuovo modello di programmazione distrettuale concreto e attuabile, i problemi derivanti dal Piano sanitario nazionale, che interessa tutta la rete ospedaliera del nostro Paese, si sono spostati su quello regionale, enfatizzando le carenze organizzative e gli effetti delle scelte politiche degli enti locali.

Le misure di contenimento della spesa sanitaria pubblica hanno portato alla chiusura o alla dismissione degli ospedali invece che al loro riordino, alla eliminazione di sprechi e duplicazioni, al miglioramento delle economie di scala e all’investimento sulle competenze professionali.

La risposta della regione Lazio ai bisogni di cura dei pazienti non è stata finora buona, anzi, è in netto contrasto con il programma “Obiettivo salute 2020 per l’Europa”, che chiede agli Stati membri di rafforzare la sanità pubblica e migliorare i servizi, ponendo al centro delle politiche di intervento la salute e il benessere della persona, che sono una “responsabilità” dell’intera società, che quindi deve partecipare ai processi decisionali.

Sindacati, associazioni, comitati, operatori economici e cittadini hanno dovuto fare i conti con il fatto che la contrazione della spesa sanitaria ha ridotto il livello di finanziamento a favore del servizio sanitario nazionale (SSN). Nel 2015 per il SSN sono stati stanziati circa 113 milioni di euro, con un taglio di circa 7 miliardi, a fronte di livelli di tassazione per i cittadini della regione Lazio tra i più elevati.

Gli ospedali di Colleferro e Anagni, per citare due strutture contigue, hanno preso il “taglio”, ma la riorganizzazione è avvenuta in un quadro di incertezza che ha reso solo molto più difficile l’accesso alle cure per gli utenti, aumentato il livello di precarietà degli operatori sanitari e messo a serio rischio la  sopravvivenza di imprenditori locali, vedi la SOIM srl e i loro lavoratori,  tempo in stato di agitazione.

“Non più tardi di un anno fa, il Governatore del Lazio, Zingaretti, in occasione dell’inaugurazione del reparto di Rianimazione dell’Ospedale L. Parodi Delfino, in piena campagna elettorale per le elezioni amministrative, dichiarò pubblicamente che i lavori di ristrutturazione e completamento della nuova ala dovevano essere portati a termine per dare continuità al programma sanitario del territorio, chiedendo all’ impresa – SOIM srl – di avere “pazienza” in quanto di lì a poco sarebbero stare risolte le questioni riguardanti l’appalto.

Il Sindaco Sanna riferisce che la regione Lazio starebbe per anticipare l’acconto di 1 milione di euro per il pagamento dei lavori; ebbene, non capiamo cosa possa significare “anticipare”, visto che l’appalto è stato completato ad ottobre 2015 e che peraltro i pagamenti rimasti in sospeso per l’impresa sono di oltre € 2.300.000,00 con fatture scadute dal 2014.

Sembrerebbe che, dopo questi pagamenti, si procederà velocemente all’inaugurazione della Nuova Ala, ma se così fosse ci chiediamo come mai, ancora oggi, non si dia corso ai collaudi delle opere e come mai riguardo ai già reparti consegnati dall’impresa non vengano acquistati gli arredi, a riprova che non vi è la volontà vera di procedere alla loro apertura.

A distanza di 20 giorni dalla manifestazione dei lavoratori della SOIM srl davanti  l’ASL di Tivoli il 1.6.2016, nonostante l’impegno assunto da parte del Direttore Generale, Dottor De Salazar, di indicare soluzioni concrete entro 8-10 giorni, ad oggi l’impresa non ha ancora ricevuto alcuna indicazione, nè richiesta di incontro per essere aggiornati su eventuali novità.

Da troppo tempo i dipendenti della SOIM srl vivono nell’assurdità di questa situazione, dove le responsabilità sono state ben acclarate anche durante la manifestazione dal Direttore Generale, Dottor De Salazar, che attribuiva tali responsabilità alla “burocrazia”.

Per questi ed altri motivi siamo pronti di nuovo a manifestare per difendere insieme ai lavoratori della SOIM srl i nostri diritti, ribadendo che la politica è fatta di tante parole ma di pochi fatti, mentre i diritti di chi svolge il proprio compito, nel rispetto delle regole, non vengono affatto tutelati.”

La decisione di accorpare l’unità operativa semplice (UOC) di urologia con quella di chirurgia dell’ospedale di Colleferro, presenti solo nella  Asl Roma 5, e la riduzione da 22 a 5 posti letto, giustificata da riduzione di organico in procinto di godere delle ferie viene interpretata come la conferma della decisione di dismettere il servizio e depotenziare l’ospedale stesso, attraverso un semplice ordine amministrativo.

Ina Camilli

Candidata sindaco non eletta Comune Colleferro

20160618_133239