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Quanto incidono le aliquote catastali nella compravendita di immobili?

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Il mercato immobiliare mostra una timida ripresa, con una crescita a Roma negli ultimi 12 mesi di circa l’1%. Nonostante questo segnale positivo, oltre ai tassi d’interesse sui mutui ai minimi storici, le aliquote catastali sulla compravendita di abitazioni pesano parecchio nelle spese da sostenere, creando non poche preoccupazioni tra le famiglie. Cerchiamo di capire quali sono e quanto sono rilevanti le imposte nel momento in cui si decide di comprare una casa.

Quali sono e come funzionano le aliquote catastali

Per capire quanto pesano le aliquote catastali quando si compra una casa, dunque le tasse da pagare in caso di acquisto, successioni ereditarie e per l’accensione di mutui ipotecari, è importante fare un piccolo riepilogo. Nel momento in cui si vuole comprare un’abitazione è necessario considerare una serie di costi accessori, poiché oltre al valore dell’immobile bisogna versare delle imposte catastali obbligatorie.

Di solito queste commissioni possono essere calcolate all’interno delle spese notarili per l’acquisto della casa, richiedendo un preventivo completo al professionista per ottenere un’indicazione sulla spesa che bisogna affrontare. Nello specifico si tratta delle imposte di registro, catastale e ipotecaria, dopodiché a seconda delle situazioni è necessario versare l’IVA, la tassa ipotecaria e l’imposta di bollo.

Quando si acquista l’immobile da un privato è possibile usufruire di alcune agevolazioni, infatti si paga un’imposta ipotecaria e catastale di 50 euro l’una, più un’imposta di registro del 2% per la prima abitazione, altrimenti sale al 9%. L’imposta di registro è una tassa da versare all’Agenzia delle Entrate, richiesta per l’ufficializzazione dell’atto di compravendita.

L’imposta catastale si paga invece al Catasto, ed è dovuta per la registrazione della titolarità della casa, mentre l’imposta ipotecaria va a coprire le spese per la trascrizione dei documenti nei Pubblici Registri Immobiliari. Questi tributi si versano di norma dal notaio, nel momento in cui ci si reca presso lo studio notarile per la stesura e la firma del certificato di compravendita dell’immobile.

Acquistando da un’impresa costruttrice le cose invece cambiano. Se la ditta vende entro i primi 4 anni si deve versare l’IVA al 4% per la prima casa, altrimenti al 10% (22% se l’immobile è considerato di lusso), mentre le tre imposte sono fisse e pari a 200 euro l’una. Se sono passati più di 4 anni dalla fine dei lavori non bisogna versare l’IVA, pagando un’imposta di registro del 2% sulla prima abitazione oppure del 9%, con imposte ipotecarie e catastali fisse a 200 euro cadauna.

Come calcolare le aliquote catastali sulla casa

Come abbiamo visto la situazione sulle aliquote catastali cambia molto, a seconda se la casa viene acquistata da un privato o da un’impresa, oppure se si tratta della prima o della seconda abitazione. Tuttavia per calcolare le varie aliquote è necessario conoscere la rendita catastale dell’immobile. Per farlo è necessario moltiplicare la metratura dell’abitazione per un coefficiente, differente per ogni comune e soggetto a una maggiorazione fino al 5%, come previsto dalle normative di legge vigenti.

Per ottenere questi dati è possibile utilizzare i servizi dell’Agenzia delle Entrate, che mette a disposizione dei sistemi digitali per richiedere una visura gratuitamente. Altrimenti basta rivolgersi presso gli uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio, muniti di un documento di riconoscimento e dei dati catastali relativi all’immobile da consultare. La rendita catastale può essere utilizzata anche per calcolare altri tributi, come ad esempio l’IMU.

Quanto incidono dunque le aliquote catastali?

Considerando le varie imposte, le aliquote catastali possono incidere abbastanza sull’acquisto di un immobile, soprattutto perché si tratta di una spesa da sostenere al momento. Tali tributi rientrano dunque nella somma da possedere prima di comprare un’abitazione, come le spese per le commissioni dell’agenzia e la tariffa de notaio. L’importo dipende da alcuni aspetti, ad esempio se è la prima o la seconda casa, oltre al valore stesso della rendita catastale.

In media per una prima abitazione le aliquote catastali possono andare da 1.000 a 2.000 euro, con una rendita da 400 a 800 euro, ad eccezione ovviamente di immobili di lusso e case di grandi dimensioni o di particolare pregio. Per le seconde abitazioni la situazione cambia totalmente, infatti il peso delle aliquote incide molto di più, perciò è necessario pianificare questi investimenti con attenzione.

Per evitare brutte sorprese è consigliabile richiedere sempre dei preventivi gratuiti, rivolgendosi a uno studio notarile oppure consultando un sito web specializzato, per capire esattamente quanto bisogna pagare per acquistare l’abitazione che si desidera comprare. Al momento sembra siano stati scongiurati rialzi delle aliquote, dunque per il 2020 non dovrebbero essere modificati i valori riportati, allo stesso tempo è preferibile contattare sempre un esperto.