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Frosinone, alti livelli di PM10 per colpa delle caldaie: il 70% non sono a regola

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I controlli disposti dall’amministrazione sugli impianti di riscaldamento civili, all’interno delle abitazioni, allo scopo di tenere sotto controllo i livelli di qualità dell’aria, hanno portato al risultato di giudicare “rivedibili” circa il 70% di tutte le centrali ispezionate.

Il PM10 presente in atmosfera, infatti, è generato, in parte, dalla combustione degli idrocarburi degli autoveicoli e, in misura molto significativa, anche dagli impianti di riscaldamento, che hanno bisogno della manutenzione periodica e specialistica, anche allo scopo di diminuire i relativi consumi.

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In particolare, a fronte dei circa 600 controlli disposti ed effettuati nel corso degli ultimi due mesi, è emerso che 43 impianti presentavano un sistema di ventilazione insufficiente, 224 scarico fumi non idoneo, in 30 un foro prelievo fumi inesistente o non conforme; 10 impianti avevano un sistema di regolazione temperatura ambiente inesistente, in 16 non erano conformi in merito alle distanze contatore gas.

Per quanto riguarda lo stato della documentazione, in 77 casi il libretto climatizzazione era assente, in 214 incompleto; 313 i casi segnalati per assente dichiarazione conformità / rispondenza e ancora 214 di assenza di libretto uso e manutenzione generatore / impianto.

In tema di manutenzione ed analisi, in 386 è stata riscontrata la frequenza irregolare dell’operazione di controllo e manutenzione come da normative vigenti. Dall’esito della prova, è emerso che 389 impianti non rispettavano la normativa DPR74/2013.