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CRIAAC: “Il decreto sull’Aeroporto di Ciampino è stato bloccato dal TAR Lazio e dalle resistenze di AdR, Ryanair e Enac. È ora che i Comuni colpiti si facciano sentire per difendere i loro cittadini”

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“L’aeroporto di Ciampino è da anni fuori dai limiti di legge, ma poco è cambiato, se non in peggio, a quasi un anno dalla emanazione del decreto del Ministro Costa che doveva riportare l’inquinamento aeroportuale nei limiti di legge. Quella di Ciampino è diventata un’altra delle numerose “situazioni ILVA” che, come quella di Taranto e nonostante le proteste dei cittadini, proseguono indisturbate per anni.

Il decreto del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di fronte alle resistenze di Enac, AdR e Ryanair e a seguito delle sentenze del TAR Lazio, è rimasto sostanzialmente lettera morta. La tabella di marcia del decreto prevedeva per Aeroporti di Roma, che gestisce l’aeroporto, una serie di obblighi che avrebbero riportato l’aeroporto ad operare nei limiti di legge entro il 2020.

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Chiusura al volo notturno dalle 23 alle 6 entro il 31 dicembre 2018, introduzione di una nuova rotta di decollo più silenziosa entro febbraio 2019, riduzione dei voli di linea (da 97 a 65 al giorno) e di quelli privati entro il 31 dicembre 2019, sempre entro il 31 dicembre 2019 sostituzione del 50% degli aerei di linea di Ciampino con il nuovo modello “più silenzioso” Boeing 737 MAX (ordinato in 135 esemplari da Ryanair).

Di tutto questo, poco o nulla è stato fatto. L’aeroporto è stato riaperto al volo notturno il 7 marzo 2019 da una sentenza del TAR Lazio, solo per i voli Ryanair e solo per “casi eccezionali e di forza maggiore”. Secondo un monitoraggio condotto dal Comitato, dal 6 aprile al 15 dicembre ben 450 voli sono arrivati oltre le 23, in 189 giorni sui 253 giorni controllati. L’8 maggio 2019 una seconda sentenza del TAR Lazio promossa da Ryanair ha bloccato anche la riduzione dei voli.

Per nuova rotta e per nuovi aerei più “silenziosi” è andata ancora peggio: la nuova rotta di decollo, introdotta a gennaio 2019, in base ai dati mensili delle centraline di Arpa Lazio avrebbe addirittura raddoppiato il rumore su alcune popolosissime frazioni del comune di Marino, mentre l’atteso Boeing 737 MAX è stato bloccato dalle autorità aeronautiche in tutto il mondo a causa di gravi problemi tecnici e di due incidenti con 340 morti in 5 mesi. Tanto che la Boeing ne ha in questi giorni addirittura fermato la produzione.

Tutto questo è ingiusto e intollerabile per le migliaia di cittadini di Ciampino, Marino e Roma sud che vivono sotto le ruote degli aerei.

Facciamo appello, prima di tutto, alle Amministrazioni Comunali di Ciampino, Roma e Marino, colpite dall’inquinamento fuorilegge, affinché si facciano sentire, difendendo in tutte le sedi e anche sul piano legale la salute e i diritti dei propri cittadini. Facciamo appello a tutte le forze politiche che operano nel territorio colpito affinché premano sulle Amministrazioni locali e in ogni altra sede per la tutela della salute e dei diritti dei cittadini colpiti”.