Un colpo secco alla testa, sparato con un revolver calibro 38. Si è suicidato così Cristian Raschi, 51enne pregiudicato condannato agli arresti domiciliari per un cumulo di pene. L’uomo stava scontando la pena presso la casa della madre, nel quartiere Val Melaina-Tufello.
A trovarlo in un lago di sangue è stata proprio l’anziana genitrice, che era appena rientrata a casa dopo aver fatto la spesa. L’uomo si trovava riverso in cucina con in mano ancora la pistola ma era ancora vivo, seppur le sue condizioni sono apparse da subito disperate. Immediata la chiamata al 118 e il conseguente trasferimento al Policlinico Umberto I, dove è deceduto poco dopo.
Gli inquirenti stanno adesso indagando sulle motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere l’estremo gesto. Accertamenti verranno compiuti anche sulla provenienza dell’arma del delitto, una Smith & Wesson con matricola abrasa.