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Roma, Cisl FP: “Policlinico Umberto I alla deriva: 400mila euro buttati, 4 ambulanze ferme e tre reparti ancora inutilizzati per mancanza di personale”

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Roma Umberto I studentessa violentata fermato infermiere 55enne

“Tre reparti chiusi e 400mila euro buttate per la reinternalizzazione fantasma del servizio ambulanze. La carenza di personale sta portando, a passi da gigante, l’Umberto I verso lo smantellamento”.

Questa la pesantissima denuncia della Cisl Fp che, per voce del segretario territoriale di Roma Capitale Rieti Giovanni Fusco, torna a contestare alla Direzione generale “contraddizioni enormi che si aggiungono ai problemi mai risolti. Tutti con un unico comun denominatore. Anzi due: gli organici vuoti e la cattiva organizzazione”. “Oltre al reparto dell’Eastman, pronto da 4 anni e mai utilizzato, e al reparto di malattie infettive del piano terra dell’Umberto I, con l’allestimento completo per 16 posti letto mai entrati in funzione, ora abbiamo anche il reparto di neuropsichiatria infantile, appena ristrutturato con 8 posti letto, ma senza personale. E quattro ambulanze ferme al Policlinico perché mancano i 15 infermieri e gli 11 autisti necessari a garantire il servizio, con la lodevole conseguenze che cittadini e pazienti pagano due volte”, attacca il segretario Cisl Fp.

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“Per reinternalizzare il servizio di trasporto interno è stata sostenuta una spesa di 400mila euro, ma ancora oggi il trasporto è svolto da società esterne”, spiega Fusco. “Vale a dire che abbiamo pagato il costo di quattro ambulanze nuove, ma continuiamo a pagare un servizio a noleggio. Tutto perché non è stato assunto il personale necessario”.

“Senza poi considerare che al Policlinico mancano infermieri, Oss, tecnici e professionisti in servizi essenziali come la neurochirurgia, pronto soccorso oculistico, sala operatoria oculistica, mentre la chirurgia generale e la neurologia non riescono a coprire i turni se non con gli straordinari”, prosegue il sindacalista. “E a fronte di una dotazione organica necessaria deliberata che prevede solo di infermieri 2007 unità, cosa ha fatto la direzione dell’Umberto I invece di attivare un vero piano straordinario di assunzioni? Ha chiesto alla Regione solo 22 infermieri da reclutare nelle graduatorie del concorso al Sant’Andrea. E questo è tutto”.

“Sono anni che chiediamo di assumere, di stabilizzare i precari, di reinternalizzare i lavoratori e non solo i servizi in appalto. E di scommettere sulle competenze e sull’innovazione organizzativa”, conclude il segretario.

“Il governatore Nicola Zingaretti e la Regione non possono chiudere gli occhi di fronte al tracollo imminente del più grande ospedale del Paese. Chiediamo di intervenire immediatamente in quanto organo costituzionalmente deputato in materia di indirizzo e controllo delle strutture del sistema sanitario regionale. Se la Regione Lazio continuasse a non fornire risposte non resta che ricorrere alla Corte dei conti”.