Johnnie Walker è un marchio mondiale ed è quasi impossibile non averlo mai sentito nominare. Si tratta della marca di scotch più diffusa al mondo con una media annuale di oltre 120 milioni di bottiglie vendute. La qualità del whisky Johnnie Walker è apprezzata praticamente ovunque e oggi ti presenteremo la sua storia e le sue origini per svelarti da dove nasce la sua raffinata qualità.
Tutto nasce in una drogheria
Il nome originario del Johnnie Walker era Walker Kilmarnock Whisky. Apparteneva a John Johnnie Walker un droghiere scozzese che aveva preso l’abitudine di vendere scotch nel suo negozietto nell’Ayrshire. Il marchio divenne subito popolare al punto che, dopo la sua morte, il figlio ed il nipote decisero di portare avanti la tradizione. Alexander Walker e Alexander Walker Junior divennero così i principali referenti delle vendite dello scotch destinato al consumo di massa della loro regione. Si narra che, nel bilancio della drogheria appartenuta a John le vendite dello scotch arrivarono a coprire quasi la totalità delle entrate mentre, ai tempi del padre/zio, queste sfioravano l’8%.
L’intraprendenza di figli e nipoti
Molto lo si deve al fatto che prima del 1860 la vendita di scotch miscelato ottenuto da malto e grano era proibita, motivo per cui gli introiti non erano troppo soddisfacenti pur vendendo dell’ottimo Walker’s Kilmarnock. Dopo il 1865, invece, padre e figlio si misero all’opera per produrre il primo vero scotch di qualità, approfittando della caduta del limite di vendita. Diedero così vita al rigorosissimo Walkers’s Old Higland. Come immaginerai le vendite andavano a gonfie vele e questo spinse padre e figlio a studiare nuove soluzioni per attrarre più clienti, tra cui l’introduzione della bottiglia quadrata. La scelta fu fatta per caricare più bottiglie ottimizzando gli spazi e aumentandone la resistenza durante i trasporti. Un’altra novità fu introdotta con il posizionamento dell’etichetta che da orizzontale divenne obliqua e posizionata a 24 gradi, aumentando lo spazio per la stampa e rendendo quindi il marchio ben più visibile.
A portare avanti l’attività ci pensarono i nipoti George, Alexander e John che, nei primi del Novecento decisero di ampliare l’offerta diversificando i nomi in base al colore. La compagnia cambiò anche nome per l’occasione e divenne quella che conosciamo oggi, ovvero la Jhonnie Walker Whisky. Due secoli dopo la nascita della Jhonnie Walker Whisky la Diageo chiuse la storica fabbrica originaria e si appropriò del marchio.
Curiosità sul Jhonnie Walker
Il logo di questo Whisky rappresenta un uomo che encede sicuro verso il futuro ed è comunemente conosciuto come Stridign Man. Venne disegnato nel 1908 da Tom Browne, l’uomo che ha contribuito a rendere celebre il marchio nel mondo. Anche questo ci dà la dimensione di quanto popolare e conosciuto sia il Whisky Jhonnie Walker, per il quale i più appassionati tornano a visitare i vecchi uffici storici dell’azienda in Scozia, a cavallo tra Strand Street e John Finnie Street. Il nome di Jhonnie Walker è stato ripreso dall’autore giapponese Murakami per il suo romanzo edito nel 2002 “Kafka sulla spiaggia”. Il marchio è partner globale di Formula 1, nonché Main Sponsor del Gran Premio del Belgio. Cinema e piccolo schermo ritraggono molto spesso una bottiglia di Jhonnie Walker in mano ai personaggi, come accade in Jess Stone e tante altre pellicole. Per questo è praticamente impossibile non averlo nemmeno mai sentito nominare. La popolarità di questo Whisky non risiede solamente nella grandezza della sua popolarità ma anche e soprattutto nell’indubbia qualità di cui ne vedremo a brevissimo i tratti salienti.
Le bottiglie e la varietà di produzione
La prima cosa che bisogna sapere sul Jhonnie Walker è che è un marchio che storicamente ha offerto una scelta non troppo vasta di bottiglie speciali, anche se nel tempo queste sono aumentate sensibilmente. Visionare tutto il tutto il catalogo Johnnie Walker significa passare specialmente per le bottiglie classiche, osservandone le forme, i colori e le scelte estetiche. Difatti le etichette sono suddivise in colori per cui trovi la Red Label, la Green Label o la Black Label. Quest’ultima era la varietà preferita da Winston Churchill ed è uno scotch di 40° invecchiato per dodici anni. Vediamo ora velocemente le etichette più popolari e le loro principali caratteristiche.
Etichette e produzioni: un mondo di malto a colori
La rossa racchiude scotch di puro malto e grano ed è la più classica. Segue l’etichetta nera di cui abbiamo parlato qui sopra e quella verde. Quest’ultima è una miscela di quattro tipologie di malto che provengono da distillerie famosissime: Cragganmore, Linkwood, Caol Ila e Talikser. La green label racchiude un distillato invecchiato quindi anni e venduto per anni come Pure Malt. L’etichetta d’oro è una delle più pregiate perché rappresenta la miscela di quindi tipi di malto diversi, tra cui il rarissimo Clynelish. Fu voluto da Alexander II, pronipote, per celebrare il centenario del fondatore ed è una bottiglia pregiata invecchiata fino a 18 anni. L’etichetta blu racchiude l’ultimo scotch realizzato dal fondatore e caratterizza bottiglie vendute con il numero di produzione in cassette speciali certificate dall’attestato di autenticità. Questa miscela non presenta dichiarazioni invecchiamento ma nel settore è considerata come una da 25 anni. Infine c’è l’etichetta più pop, la Red&Cola che si vende in confezioni commerciali simili a quelle della birra. Ovviamente dietro il marchio Jhonnie Walker ci sono una infinità di bottiglie premium come la Millenium invecchiata 12 anni ed etichettata con la Black Label che fu messa in vendita nel 2000. Le bottiglie speciali sono tantissime e tra queste vale la pena ricordare la più costosa e rara di tutte: la 150 years Anniversary 1820-1970 che può arrivare a costare oltre duemila dollari.
Due parole sul gusto prima di salutarci
Se volessimo provare a esprimere un giudizio complessivo sul gusto dei Whisky Jhonnie Walker potremmo definirli coraggiosi. Il marchio alterna efficacemente dolcezza da frutto e vaniglia alla durezza della torba con piccole timide infusioni marini. Non si tratta di una tipologia di Whisky complessa ma sincera, limpida e di facile degustazione. Di solito si caratterizza per un corpo medio e per un’intensità graduale che lo rende il più “onesto tra i Whisky”. Forse per questo spesso il finale è breve e richiama i toni fruttati, quasi a non voler impegnare troppo chi lo degusta. Potremmo definirlo, in conclusione, come il Whisky di qualità adatto a tutti, esperti e profani.