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Istat, dati su occupazione maggio 2016

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Maggio 2016

Occupati e disoccupati

Dati provvisori

  • Dopo l’aumento registrato nei due mesi precedenti (+0,3% a marzo e ad aprile) la stima degli occupati a maggio sale ancora, seppure in modo lieve (+0,1%, pari a +21 mila persone occupate). La crescita dell’occupazione è attribuibile alla componente femminile e riguarda i dipendenti (+11 mila i permanenti, +37 mila quelli a termine) mentre calano gli indipendenti (-28 mila). Il tasso di occupazione, pari al 57,1%, aumenta di 0,1 punti percentuali sul mese precedente.
  • I movimenti mensili dell’occupazione determinano, nel periodo marzo-maggio, un aumento dello 0,4% degli occupati (+101 mila) rispetto ai tre mesi precedenti, con segnali di crescita diffusi su tutte le principali componenti.
  • Dopo l’aumento di aprile (+1,5%) la stima dei disoccupati a maggio cala dello 0,8% (-24 mila). Il calo interessa sia gli uomini (-1,0%) sia le donne (-0,6%). Il tasso di disoccupazione è pari all’11,5%, in calo di 0,1 punti percentuali su aprile.
  • Dopo il calo di marzo (-0,3%) e aprile (-0,8%) la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cala anche a maggio
    (-0,2%, pari a -27 mila). La diminuzione riguarda esclusivamente le donne mentre si registra una stabilità tra gli uomini. Il tasso di inattività scende al 35,3% (-0,1 punti percentuali).
  • Nel trimestre marzo-maggio l’aumento degli occupati (+0,4%, pari a +101 mila) è associato ad un calo dei disoccupati (-1,1%, pari a -32 mila) e degli inattivi
    (-0,9%, pari a -121 mila).
  • Su base annua si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,3%, pari a +299 mila). La crescita tendenziale è interamente attribuibile ai dipendenti, sia permanenti (+1,7%, pari a +248 mila) sia a termine (+3,5%, pari a +81 mila), mentre sono in calo gli indipendenti. Nello stesso periodo calano i disoccupati
    (-5,6%, pari a -175 mila) e gli inattivi (-2,2%, pari a -305 mila).

Prospetto 1. Tassi di occupazione, disoccupazione e inattività. Maggio 2016, dati destagionalizzati

Valori percentuali Variazioni congiunturali

(punti percentuali)

Mag16

Apr16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Tasso occupazione 15-64 anni 57,1 0,1 0,3
Tasso disoccupazione 11,5 -0,1 -0,2
Tasso disoccupazione 15-24 anni 36,9 0,0 -1,8
Tasso inattività 15-64 anni 35,3 -0,1 -0,3

Occupati. Maggio 2015 – maggio 2016, dati destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità

Tasso di disoccupazione. Maggio 2015 – maggio 2016, dati destagionalizzati, valori percentuali

Inattivi 15-64 anni. Maggio 2015 – maggio 2016, dati destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità

 

 Prossima diffusione: 29 luglio 2016

Nella nota metodologica sono riportati gli intervalli di confidenza dei principali indicatori non destagionalizzati.

 

 

Differenze di genere

A maggio la crescita degli occupati rispetto al mese precedente interessa le sole donne (+0,3%) a fronte di una sostanziale stabilità registrata tra gli uomini. Il tasso di occupazione maschile, pari al 66,4%, aumenta di 0,1 punti percentuali, mentre quello femminile è pari al 47,9%, in aumento di 0,2 punti.

Il calo della disoccupazione nell’ultimo mese interessa sia la componente maschile (-1,0%) sia quella femminile (-0,6%). Il tasso di disoccupazione cala di 0,1 punti percentuali per entrambi i generi raggiungendo rispettivamente il 10,7% tra gli uomini e il 12,7% tra le donne.

Il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nell’ultimo mese riguarda soltanto le donne
(-0,3%), mentre si rileva una stabilità tra gli uomini. Il tasso di inattività si attesta al 25,4% tra gli uomini (invariato rispetto ad aprile) e al 45,1% tra le donne (-0,1 punti).

 

Prospetto 2. Popolazione per condizione e sesso. Maggio 2016, dati destagionalizzati

Valori assoluti (migliaia di unità) Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
Mag16

Apr16

Mag16

Apr16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Mag16

Mag15

Mag16

Mag15

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)
MASCHI
 Occupati 13.203 -3 0,0 59 0,5 173 1,3
 Disoccupati 1.577 -17 -1,0 -49 -3,0 -162 -9,3
 Inattivi 15-64 anni 4.921 0 0,0 -33 -0,7 -101 -2,0
FEMMINE
 Occupati 9.473 24 0,3 41 0,4 125 1,3
 Disoccupati 1.372 -8 -0,6 17 1,3 -12 -0,9
 Inattivi 15-64 anni 8.820 -28 -0,3 -88 -1,0 -204 -2,3
TOTALE
 Occupati 22.677 21 0,1 101 0,4 299 1,3
 Disoccupati 2.950 -24 -0,8 -32 -1,1 -175 -5,6
 Inattivi 15-64 anni 13.741 -27 -0,2 -121 -0,9 -305 -2,2

 

Prospetto 3. tassi di occupazione, disoccupazione e inattività per sesso
Maggio 2016, dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
(punti percentuali)
Mag16

Apr16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Mag16

Mag15

MASCHI
 Tasso di occupazione 15-64 anni 66,4 0,1 0,4 1,2
 Tasso di disoccupazione 10,7 -0,1 -0,3 -1,1
 Tasso di inattività 15-64 anni 25,4 0,0 -0,1 -0,4
FEMMINE
 Tasso di occupazione 15-64 anni 47,9 0,2 0,3 0,9
 Tasso di disoccupazione 12,7 -0,1 0,1 -0,2
 Tasso di inattività15-64 anni 45,1 -0,1 -0,4 -0,8
TOTALE
 Tasso di occupazione 15-64 anni 57,1 0,1 0,3 1,1
 Tasso di disoccupazione 11,5 -0,1 -0,2 -0,7
 Tasso di inattività 15-64 anni 35,3 -0,1 -0,3 -0,6

 

Nella media del periodo marzo-maggio, tra gli uomini aumenta il tasso di occupazione (+0,4 punti percentuali) mentre diminuiscono sia il tasso di disoccupazione (-0,3 punti) sia quello di inattività (-0,1 punti). Per le donne, nello stesso periodo, aumentano il tasso di occupazione (+0,3 punti) e quello di disoccupazione (+0,1 punti) mentre diminuisce il tasso di inattività (-0,4 punti).

Nel confronto con maggio 2015, il tasso di occupazione cresce sia per gli uomini (+1,1 punti percentuali) sia per le donne (+0,7 punti). Sempre su base annua, il tasso di disoccupazione cala per gli uomini (-0,8 punti) e per le donne (-0,5 punti). Anche il tasso di inattività è in calo sia per la componente maschile (-0,5 punti) sia per quella femminile (-0,5 punti).

 

Occupazione dipendente e indipendente

La crescita occupazionale nel mese di maggio è determinata dai lavoratori dipendenti, sia permanenti sia a termine.

La stima dei dipendenti a maggio cresce dello 0,3% (+49 mila). L’aumento coinvolge sia i dipendenti a tempo indeterminato (+0,1%, pari a +11 mila) sia quelli a termine (+1,6%, pari a +37 mila). Gli indipendenti nell’ultimo mese calano dello 0,5% (-28 mila).

Prospetto 4. OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE E CARATTERE DELL’OCCUPAZIONE
Maggio 2016, dati destagionalizzati

Valori assoluti (migliaia di unità) Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
Mag16

Apr16

Mag16

Apr16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Mag16

Mag15

Mag16

Mag15

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)
Occupati 22.677 21 0,1 101 0,4 299 1,3
   Dipendenti 17.253 49 0,3 73 0,4 329 1,9
      Permanenti 14.847 11 0,1 29 0,2 248 1,7
      A termine 2.406 37 1,6 43 1,9 81 3,5
   Indipendenti 5.424 -28 -0,5 28 0,5 -30 -0,6

 

Nel periodo marzo-maggio l’occupazione cresce sia tra i dipendenti (+0,4%, pari a +73 mila) sia tra gli indipendenti (+0,5%, pari a +28 mila). Tra i dipendenti, la crescita coinvolge sia i permanenti (+0,2%, pari a +29 mila) sia quelli a termine (+1,9%, pari a +43 mila).

Su base annua i dipendenti crescono dell’1,9% (+329 mila), mentre gli indipendenti diminuiscono dello 0,6% (-30 mila). Tra i dipendenti, i permanenti aumentano dell’1,7% (+248 mila) mentre quelli a termine del 3,5% (+81 mila).

 

La partecipazione al mercato del lavoro per classi di età

A maggio il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 36,9%, invariato rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,7% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta invariata rispetto ad aprile. Il tasso di occupazione cala di 0,1 punti percentuali, mentre quello di inattività aumenta di 0,1 punti.

Nelle restanti classi di età il tasso di occupazione a maggio aumenta tra i 25-34enni (+0,7 punti) e gli over 50 (+0,1 punti) mentre rimane invariato nella classe 35-49 anni. Il tasso di disoccupazione cala tra i 25-34enni (-0,5 punti) e tra i 35-49enni (-0,2 punti), mentre aumenta tra gli over 50 (+0,3 punti). Il tasso di inattività cala di 0,3 nella classi 25-34 anni e 50-64 anni, mentre aumenta di 0,2 punti tra i 35-49enni.

 

 

Prospetto 5. POPOLAZIONE per condizione E CLASSI DI ETà. Maggio 2016, dati destagionalizzati

Valori assoluti (migliaia

di unità)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
Mag16

Apr16

Mag16

Apr16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Mag16

Mag15

Mag16

Mag15

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)
15-24 ANNI
 Occupati 984 -4 -0,4 32 3,4 91 10,1
 Disoccupati 576 -2 -0,4 -26 -4,4 -50 -8,0
 Inattivi 4.346 5 0,1 -13 -0,3 -79 -1,8
25-34 ANNI
 Occupati 4.118 40 1,0 2 0,0 95 2,3
 Disoccupati 833 -24 -2,8 2 0,2 -87 -9,4
 Inattivi 1.822 -25 -1,3 -24 -1,3 -58 -3,1
35-49 ANNI
 Occupati 9.901 -21 -0,2 -31 -0,3 -158 -1,6
 Disoccupati 1.033 -25 -2,3 0 0,0 -19 -1,9
 Inattivi 2.811 23 0,8 -35 -1,2 -55 -1,9
50 ANNI E PIU’
 Occupati 7.674 6 0,1 98 1,3 271 3,7
 Disoccupati 508 27 5,6 -8 -1,6 -18 -3,4
 Inattivi 17.457 1 0,0 9 0,1 43 0,2
   Inattivi 50-64 anni 4.761 -30 -0,6 -49 -1,0 -113 -2,3

 

Prospetto 6. tassi di occupazione, disoccupazione, inattività E INCIDENZA DEI DISOCCUPATI SULLA POPOLAZIONE PER CLASSI DI ETà. Maggio 2016, dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali Variazioni

tendenziali

(punti percentuali)
Mag16

Apr16

Mar-Mag16

Dic15-Feb16

Mag16

Mag15

15-24 ANNI
 Tasso di occupazione 16,7 -0,1 0,6 1,6
 Tasso di disoccupazione 36,9 0,0 -1,8 -4,3
 Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 9,7 0,0 -0,4 -0,8
 Tasso di inattività 73,6 0,1 -0,1 -0,8
25-34 ANNI        
 Tasso di occupazione 60,8 0,7 0,2 1,8
 Tasso di disoccupazione 16,8 -0,5 0,0 -1,8
 Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 12,3 -0,3 0,1 -1,2
 Tasso di inattività 26,9 -0,3 -0,3 -0,6
35-49 ANNI
 Tasso di occupazione 72,0 0,0 0,1 0,1
 Tasso di disoccupazione 9,4 -0,2 0,0 0,0
 Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 7,5 -0,2 0,0 0,0
 Tasso di inattività 20,5 0,2 -0,2 -0,1
50-64 ANNI
 Tasso di occupazione 57,8 0,1 0,6 1,7
 Tasso di disoccupazione 6,5 0,3 -0,2 -0,5
 Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 4,0 0,2 -0,1 -0,2
 Tasso di inattività 38,2 -0,3 -0,5 -1,4

 

 

Rispetto alla media degli ultimi tre mesi il tasso di occupazione aumenta in tutte le classi di età: la variazione maggiore interessa i giovani di 15-24 anni e gli over 50 (+0,6 punti percentuali per entrambe le classi). Il tasso di disoccupazione cala tra i 15-24enni (-1,8 punti) e gli over 50 (-0,2 punti), mentre rimane stabile nelle classi di età centrali. Il calo del tasso di inattività si osserva in tutte le classi di età e la diminuzione maggiore, pari a -0,5 punti, si rileva tra i 50-64enni.

Nell’arco di un anno si registra un aumento del tasso di occupazione di oltre un punto e mezzo in tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni per i quali l’aumento è di 0,1 punti. Cala il tasso di disoccupazione in tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni per i quali rimane invariato: la variazione maggiore si registra tra i 15-24enni, pari a -4,3 punti. Cala per tutte le  età il tasso di inattività, in particolare tra gli over 50 (-1,4 punti percentuali).

 

Revisioni

Il prospetto che segue riepiloga le revisioni, in termini di differenze tra le variazioni congiunturali, che emergono considerando i dati diffusi con il comunicato odierno e quelli del comunicato precedente.

Prospetto 7. Occupati, DISOCCUPATI, INATTIVI, tasso di occupazione, disoccupazione E INATTIVITà. Aprile 2015-aprile 2016, revisioni delle variazioni congiunturali

Anno Mese Occupati Disoccupati Inattivi

15-64 anni

Tasso di occupazione

15-64 anni

Tasso di disoccupazione Tasso di inattività

15-64 anni

2015 Aprile 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0.0
Maggio -0,1 0,1 0,1 -0,1 0,0 0.0
Giugno 0,1 -0,1 -0,1 0,0 0,0 0.0
Luglio 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0.0
Agosto 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0.0
Settembre 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0.0
Ottobre 0,0 -0,1 0,0 0,0 0,0 0.0
Novembre 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0.0
Dicembre 0,0 -0,1 0,0 0,0 0,0 0.0
2016 Gennaio 0,0 -0,1 0,0 0,0 0,0 0.0
Febbraio 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0.0
Marzo 0,0 -0,1 0,0 0,0 0,0 0.0
Aprile 0,0 -0,2 0,0 0,0 0,0 0.0

 

Glossario

 

Forze di lavoro: comprendono le persone occupate e quelle disoccupate.

Occupati: comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento:

  • hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura;
  • hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente;
  • sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi, oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l’attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.

Disoccupati: comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che:

  • hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive;
  • oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

Inattivi: comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione.

Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento.

Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro.

Tasso di inattività: rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento.

Dati destagionalizzati: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc.) e, se significativi, dagli effetti di calendario. Questa trasformazione dei dati è la più idonea a cogliere l’evoluzione congiunturale di un indicatore.

Variazione congiunturale: variazione rispetto al mese (trimestre) precedente.

Variazione tendenziale: variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Settimana di riferimento: settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte.


Nota metodologica

 

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro è una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie, il cui obiettivo primario è la stima dei principali aggregati dell’offerta di lavoro: occupati e disoccupati.

Da gennaio 2004 la rilevazione è continua, cioè le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre, mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane. Le principali caratteristiche della rilevazione, dagli aspetti metodologici, alle definizioni delle variabili e degli indicatori, sono armonizzate a livello europeo, coerentemente con gli standard internazionali definiti dall’ILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento più importante è il Council Regulation n. 577/1998).

Il disegno campionario è a due stadi, rispettivamente comuni e famiglie, con stratificazione delle unità di primo stadio. Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia, detti autorappresentativi, sono presenti nel campione con probabilità pari a uno. I comuni la cui popolazione è al di sotto delle suddette soglie, detti non autorappresentativi, sono raggruppati in strati. Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede l’estrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato. Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie.

A partire dal terzo trimestre 2012 è stato introdotto un nuovo disegno campionario, che ha previsto l’aggiornamento delle informazioni di stratificazione e l’introduzione di una rotazione casuale dei comuni campione.

Il campione trimestrale è uniformemente ripartito tra i 3 mesi, tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5). Il mese di riferimento è composto dalle settimane, da lunedì a domenica, che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario.

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi, esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri, dopodiché essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri. Complessivamente, rimane nel campione per un periodo di 15 mesi. Considerando che le transizioni dall’inattività all’occupazione degli individui di età superiore a 74 anni sono pressoché nulle, per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione, dal 1 gennaio 2011, le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate.

La popolazione di riferimento è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente all’estero. Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente all’estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme, ecc,). La popolazione residente comprende le persone, di cittadinanza italiana o straniera, che risultano iscritte alle anagrafi comunali.

L’unità di rilevazione è la famiglia di fatto, definita come insieme di persone coabitanti, legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi.

L’intervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview). In generale l’intervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento, o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono.

Taluni quesiti della rilevazione, a motivo della difficoltà nella risposta da fornire o della sensibilità dell’argomento trattato, prevedono la facoltà di non rispondere.

I dati assoluti rilevati dall’indagine, elaborati all’unità, vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute. Le variazioni sono calcolate sui dati all’unità e non su quelli arrotondati alle migliaia. Nelle variazioni percentuali e nei tassi nonché nelle differenze in punti percentuali l’arrotondamento è al primo decimale. Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate. Ad esempio, nell’attuale comunicato stampa, il tasso di occupazione maschile è pari a 66,424 che arrotondato è riportato come 66,4. Il tasso di occupazione di aprile 2016 è pari a 66,367 ed è riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 66,4 (Tabella 1 pag. 8). La differenza tra il dato di maggio 2016 e quello di aprile 2016 è pari quindi a 0,057. Date le regole dell’arrotondamento, nel prospetto 3 la variazione in punti percentuali è indicata pari a +0,1 punti percentuali e non 0,0 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi già arrotondati.

A motivo dell’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico (legge 296/2006), dal primo trimestre 2007 i dati sugli individui con 15 anni di età non contengono né occupati né disoccupati. Il numero di quindicenni occupati o in cerca di occupazione è tradizionalmente del tutto trascurabile. Il cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli indicatori sulla popolazione 15-64 anni.

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la raccolta dei dati sono disponibili al seguente link: http://www.istat.it/it/archivio/8263.

 

Le stime mensili

Il mese di maggio 2016 va da lunedì 2 maggio a domenica 29 maggio 2016.

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento, in forma provvisoria, perché basate su una parte del campione riferito al mese (oltre 19 mila famiglie, pari a quasi 43 mila individui, per il mese di maggio 2016) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat. Successivamente, quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre), le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sull’intero campione riferito a ciascun mese e diventano così definitive.

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in un’ottica congiunturale, tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione, includendo ogni volta l’ultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli. Con riferimento ai soli dati destagionalizzati, pertanto, possono verificarsi variazioni anche nei mesi già consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con l’aggiunta dell’ultimo dato disponibile.

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su I.Stat il datawarehouse dell’Istat. Le serie mensili relative all’occupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di età, sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel “Serie storiche” in attesa di essere caricate nel datawarehouse.

 

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare l’accuratezza delle stime prodotte da un’indagine campionaria è necessario tenere conto dell’errore campionario che deriva dall’aver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione. Tale errore può essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioè l’errore assoluto diviso per la stima, che prende il nome di coefficiente di variazione, CV). In questo paragrafo, per ciascuna delle principali variabili di interesse, sono riportate la stima puntuale e l’errore relativo ad essa associato.

Prospetto A. ErrorI relativI dellE stimE non destagionalizzatE dei principali indicatori Maggio 2016

Stima puntuale Errore relativo (CV)
Occupati (migliaia di unità) 22.782 0,003267
Disoccupati (migliaia di unità) 2.973 0,019216
Inattivi 15-64 anni (migliaia di unità) 13.603 0,005220
Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 57,39 0,003167
Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 11,54 0,018868
Tasso di inattività 15-64 anni (valore percentuale) 34,98 0,005220

 

A partire da questi è possibile costruire l’intervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia, contiene al suo interno il valore vero, ma ignoto, del parametro oggetto di stima. L’intervallo di confidenza è calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto, moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia; considerando il tradizionale livello di fiducia del 95%, il coefficiente corrispondente è pari a 1,96.

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di maggio 2016.

Nella pagina web del comunicato stampa è disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori, calcolati a partire da gennaio 2004.

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate. In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate. L’Istat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dall’Istituto.

Attraverso semplici calcoli, è possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95% (a=0,05). Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilità pari a 0,95. Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dell’intervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione.

Prospetto B. calcolo ESEMPLIFICATIVO dell’intervallo di confidenza

Maggio 2016

Occupati (migliaia di unità) Tasso di disoccupazione (%)
Stima puntuale: 22.782 11,54
   Errore relativo (CV) 0,003267 0,018868
Stima intervallare
   Semi ampiezza dell’intervallo: (22.782 x 0,003267) x 1,96 = 146 (11,54 x 0,018868) x 1,96 = 0,43
   Limite inferiore dell’intervallo di confidenza: 22.782 – 146 = 22.636 11,54 – 0,43 = 11,11
   Limite superiore dell’intervallo di confidenza: 22.782 + 146 = 22.928 11,54 + 0,43 = 11,97

 

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a maggio 2016. Nel file excel allegato è disponibile l’intera serie da gennaio 2004.

 

 

 

OCCUPATI. Gennaio 2008 – maggio 2016, dati non destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI. Gennaio 2008 – maggio 2016, dati non destagionalizzati, valori percentuali
 

DISOCCUPATI. Gennaio 2008 – maggio 2016, dati non destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità.

 

TASSO DI DISOCCUPAZIONE. Gennaio 2008 – maggio 2016, dati non destagionalizzati, valori percentuali.

 

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 – maggio 2016, dati non destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità.

 

TASSO DI INATTIVITà 15-64 ANNI Gennaio 2008 – maggio 2016, dati non destagionalizzati, valori percentuali.