Roma – Il count down è iniziato. Sabato a Siracusa si assegnerà lo scudetto 2016 della Lega Italiana Rugby Football League (Lirfl) e per l’occasione è stato organizzato un grande evento che caratterizzerà l’intero pomeriggio presso il campo scuola “Pippo Di Natale”: si parte dalle ore 15 prima con una lezione di piloxing, poi con una di yoga condotta dalla maestra Francesca Nobile e infine con una di fitboxe, disciplina che negli ultimi anni ha preso sempre più piede tra gli sportivi, che vedrà la presenza di Saro Donato, molto noto nell’ambiente. Dalle 17 inizierà a rotolare la palla ovale: in programma, infatti, ci sarà prima la finale del terzo e quarto posto tra gli Hammers Umbria e i Magnifici di Firenze, poi a seguire (ore 19) arriverà il momento del match più atteso, quello che vedrà L’Aquila Neroverde e Reggio contendersi lo scettro che l’anno scorso fu di un’altra squadra abruzzese, il Gran Sasso.
FESTA REGGIO – Dopo la vittoria dell’Aquila Neroverde nella prima semifinale, nello scorso fine settimana si è giocato (a Roma) il match tra i Magnifici di Firenze e il Rugby Reggio. I calabresi hanno avuto la meglio con il punteggio di 42-24, determinato da un’ottima prestazione collettiva in cui è spiccata l’individualità di Giovanni Ripeti. Il mediano di mischia, un classe 1984 al primo anno nel mondo del rugby a 13, ha realizzato tre mete dando un contributo molto importante alla vittoria di Reggio. «Abbiamo condotto la gara sin dalle prime battute – è il suo commento – Volevamo partire forte perché ci aspettavamo un avversario tosto e la nostra aggressività deve avere sorpreso i Magnifici. Siamo stati sempre avanti nel punteggio e abbiamo portato a casa con merito la qualificazione alla finalissima che vale lo scudetto». Un traguardo che non è stato proprio imprevisto per il team calabrese. «Abbiamo formato un bel gruppo – dice Ripepi – e siamo convinti delle nostre possibilità. Il nome di L’Aquila ha una grande tradizione nel mondo del rugby, ma per una finale è sempre difficile fare pronostici: credo che si parta alla pari e noi vogliamo giocarci le nostre carte».