Stasera sarà firmato da Giuseppe Conte il Decreto e avrà vigore a partire da domani, martedì 10 marzo 2020. Sarà pubblicato a breve nella Gazzetta Ufficiale, ma già nella conferenza stampa è stato anticipato dal Premier un forte rinvigorimento delle misure restrittive.
Italia, misure restrittive più stringenti
Le misure nel settentrione saranno dunque estese in tutta Italia, da verificare se con qualche modifica. Per quanto concerne gli spostamenti, sarà possibile solo per comprovati motivi lavorativi, di salute o di stretta necessità. Vale l’autocertificazione e ricordiamo che le false certificazioni costituiranno il reato. Per i trasporti, al momento, non sono previste le limitazioni. Ricordiamo che quanto stiamo scrivendo fa parte delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio e restiamo dunque in attesa che tutto venga messo per iscritto. Si parla anche dello spostamento del deficit, per consentire all’Italia di ripartire senza misure stringenti dell’Europa. Ricordiamo che a parte le partite europee che si disputeranno in settimana, sarà fermo anche il calcio, che seguirà la scia degli altri sport. Confermata sospensione didattica fino al 3 aprile.
Tutta l’Italia diventa zona protetta. Esteso il provvedimento varato nella notte tra sabato e domenica a tutte le regioni. Gli spostamenti della popolazione verranno permessi solo per comprovati motivi di salute o lavoro
Ulteriore giro di vite provocato dalla grave accelerazione nel Paese del contagio. Esteso a tutte le regioni le misure varate nella notte tra sabato e domenica per Lombardia e altre 14 province. Il provvedimento prevede il divieto di spostamento se non «per comprovati motivi di lavoro» o «gravi esigenze familiari o sanitarie». Le cifre, d’altronde, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, sono impietose: nelle ultime 24 ore in Italia sono morte per ben 97 persone e altre 1’797 sono rimaste contagiate. Tutto questo ha portato il computo totale degli infetti a 9’172, mentre le vittime totali del Covid-19 sono salite a 463.
«I numeri – ha precisato Conte – ci dicono che stiamo avendo una crescita importante. Per questo motivo le nostre abitudini vanno cambiate ora. Per il bene del Paese».Il premier precisa poi che non c’è più tempo da perdere: «Lo dobbiamo fare subito. Questo sarà possibile solo se tutti collaboreremo». Le nuove misure forti e stringenti – continua Conte – possono essere riassunte con «Io resto a casa». «Non ci saranno più due zone. Tutta l’Italia sarà zona protetta».
Di seguito, riepiloghiamo i provvedimenti che attualmente sono presi nel Nord Italia e che presumibilmente verranno estesi in toto in tutta Italia. Si attende l’ufficialità a breve e dunque quanto segue non ha ancora valore ufficiale ma ufficioso. Specifichiamo che bisognerà attendere qualche ora per conoscere nel dettaglio eventuali modifiche.
Italia, restrizioni uguali per tutti dal 10 marzo 2020
Ci si potrà muovere soltanto per emergenze o “comprovate” esigenze lavorative, che dovranno però essere autorizzate dal prefetto. Divieto assoluto di mobilità per chi sia stato in quarantena.
Scuole chiuse fino al 3 aprile
L’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado, atenei e accademie e sospesa fino al 3 aprile.
Bar e ristoranti aperti dalle 6 alle 18.
Il decreto introduce un arco orario di apertura consentita a servizi di ristorazione e bar, dalle 6 alle 18, sempre che il gestore sia in grado di rispettare “l’obbligo” di assicurare la distanza di sicurezza interpersonale nei locali, con la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. È disposta, inoltre, la sospensione degli esami per la patente di guida.
Chiuse palestre e piscine
Chiuse palestre, piscine, spa e centri benessere. I centri commerciali dovranno essere chiusi ma solo nel week end. Le altre attività commerciali diverse dalla ristorazione potranno rimanere aperte a condizione che riescano a garantire la distanza di un metro fra i clienti. Chiusi invece i musei, centri culturali e le stazioni sciistiche. Sospesi anche i concorsi.
Niente matrimoni né funerali. Chiusi cinema e teatri
Sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Sospese anche tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, come grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.
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Anticipare le ferie
Qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.