USB e Or.S.A. TPL al Ministero della Salute, alla Prefettura di Roma, alla Commissione di Garanzia, alla Regione Lazio e al Comune di Roma: misure preventive covid-19 società Atac.
“Le scriventi Segreterie, dopo aver inutilmente sollecitato l’Atac ad adottare le misure minime di prevenzione della diffusione del Covid-19 presso i lavoratori addetti al trasporto pubblico locale di Roma, da ultimo anche con comunicazione congiunta del 10/03/2020, rivolta in primis a sensibilizzare rispetto a igienizzazione e sanificazione dei mezzi e dei luoghi di lavoro e alla fornitura di Dispositivi di Protezione Individuale (a titolo esemplificativo idonee mascherine, guanti monouso e disinfettanti) per il personale operativo che per la tipologia di mansione non può rispettare la distanza interpersonale di 1 metro in maniera continuativa o temporanea dovuta a particolari lavorazioni o interventi, a mezzo della presente denuncia alle Autorità in epigrafe la assenza di iniziative idonee e tempestive da parte di Atac in relazione alla grave emergenza sanitaria in atto.
Si segnala che trattasi di omissioni tanto più gravi quanto si consideri che il personale Atac, in quanto a contatto con migliaia di cittadini va protetto non solo nell’interesse dei lavoratori, ma anche nell’interesse della moltitudine di persone le quali giornalmente debbono utilizzare i servizi di trasporto. Per quanto di competenza di ciascun destinatario, vogliate urgenziare Atac ad attivarsi immediatamente!.
Coronavirus, USB dichiara lo sciopero a oltranza di commercio e GDO per tutelare lavoratori e consumatori
“Il governo non ha recepito nessuna delle misure necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori del commercio e ridurre il rischio di contagio da coronavirus (Covid-19). Il protocollo di intesa, promulgato oggi, non ha recepito nessuna delle richieste minime per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori.
L’Unione Sindacale di Base ritiene pertanto il provvedimento del governo inefficace alla luce della proclamazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dello stato di pandemia e reputa il comportamento di molti datori di lavoro a dir poco irresponsabile e incivile, volto esclusivamente alla salvaguardia del profitto e noncurante del benessere collettivo, in un momento di pericolo come questo.
Il sindacato aveva esortato il governo ad emettere disposizioni omogenee su tutto il territorio nazionale per l’intero settore del Commercio. A partire dalla fornitura dei Dpi.
Nello specifico, a tutti i lavoratori devono essere fornite le mascherine (certificate ai sensi della norma EN 149 e con filtri di classe di protezione FFP2 e FFP3), i guanti protettivi e i disinfettanti per pulire le superfici.
L’orario va rimodulato con più pause, per alleviare la pesantezza dei turni e il disagio dovuto alle mascherine. Sono necessari un giorno di chiusura settimanale, preferibilmente coincidente con la domenica, e la chiusura serale anticipata per tutelare lo stato psicofisico dei lavoratori, esposti non solo al rischio biologico, ma anche allo stress da lavoro correlato.
Nulla è stato fatto. Anzi, il governo ha previsto la possibilità di lavorare anche a una distanza inferiore al tanto propagandato metro. USB, insieme ai lavoratori, non si piega alla logica del profitto a tutti i costi. La produzione si ferma se è a rischio la salute.
Proclamiamo lo sciopero in tutto il settore del Commercio e della Grande Distribuzione Organizzata finché non saranno garantiti la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori”.
Foto di repertorio