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Clienti per avvocati: come sfruttare le piattaforme digitali

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Sempre più avvocati utilizzano piattaforme digitali per acquisire nuova clientela

Viviamo in un mondo in forte e continuo cambiamento ed inevitabilmente questa evoluzione ha toccato anche il mondo del lavoro ed il modo in cui si cercano servizi professionali.

Una volta artigiani e professionisti si cercavano con il classico passaparola, frequentando luoghi di aggregazione e talvolta associazioni. Oggigiorno grazie al sempre maggior utilizzo del web, si sono notevolmente accorciate le distanze tra l’utente privato ed i professionisti.

Nel 2020 qualora si presenti una necessità di tipo legale, molto persone non sanno a chi rivolgersi e non avendo un punto di riferimento, si rivolgono a internet per soddisfare i propri bisogni e la propria esigenza dal momento.

Allo stesso modo, gran parte dei professionisti, soprattutto nelle grandi città, ha capito l’importanza e la forza di internet anche sotto l’aspetto lavorativo; difatti, ogni giorno, vengono utilizzati differenti canali digitali per promuovere la propria attività e farsi conoscere da più persone possibili. Tra i canali più utilizzati troviamo i siti internet personali, i social network come Facebook e Linkedin e le piattaforme digitali.

Le piattaforme digitali, chiamate anche marketplace di servizi hanno lo scopo di mettere in contatto utenti con una esigenza da soddisfare con professionisti e fornitori di servizi di diverse categorie professionali. Sul web sono presenti molte piattaforme che consentono il contatto tra utente e libero professionista, con una platea numerosa e diversificata di utenza che ha necessità legali su tutto il territorio nazionale, superando l’ostacolo della presenza fisica di entrambe le parti.

Tra i portali che si occupano di mettere in contatto la domanda e l’offerta, abbiamo analizzato Quotalo.it, un marketplace che dal 2012 collabora in maniera positiva con centinaia di avvocati in tutta Italia, i quali, grazie al servizio, hanno saputo crearsi nuove opportunità e di conseguenza ampliare la loro clientela nel tempo, che a sua volta genera passaparola e incrementa nel lungo termine l’indotto di occasioni professionali.

L’Avv. Fabrizio Mendola, con Studio a Milano, si occupa prevalentemente di diritto civile, commerciale e tributario, ed è esperto di contezioso. Ormai da diversi anni collabora con la piattaforma ed afferma che “la consulenza e l’assistenza legale non possono fermarsi al semplice passaparola. E’ fondamentale che l’avvocato vada in contro alle esigenze degli utenti. Grazie a Quotalo.it, direttamente dal web l’utente può disporre di un servizio di consulenza on-line, fornito da professionisti altamente qualificati e referenziati, trovando così una prima soluzione alle problematiche illustrate attraverso la piattaforma. La soddisfazione dell’utente, si trasforma di conseguenza in una maggiore visibilità per il professionista. E questo è una dimostrazione di perfetta integrazione tra il mondo legale ed il web”.

Questa tipologia di utenza è stata un’importante novità per gli avvocati che hanno deciso di offrire i loro servizi attraverso il marketplace, in quanto viene offerta loro la possibilità di usufruire di una fetta di mercato suppletiva rispetto alla tradizionale e, vista l’elevata concorrenza, la possibilità di emergere rispetto a studi legali tradizionali che non sfruttano il canale di internet.

Tra gli avvocati che utilizzano maggiormente questi mezzi di comunicazione, rientrano giovani professionisti under 45 desiderosi di ampliare il proprio portafoglio clienti, mentre avvocati con più anni di carriera alle spalle sono spesso radicati al classico modus operandi, avendo, probabilmente un portafoglio clienti di maggior entità ed una percezione incompleta dei reali benefici di cui si potrebbero avvantaggiare.

Quotalo mette in contatto utenti privati, che hanno maturato un’esigenza legale, con la tipologia di professionista a loro congeniale.Il punto di forza della piattaforma è il vaglio delle richieste di assistenza legale ricevute, in quanto tutte le richieste ricevute sulla piattaforma vengono verificate dall’ufficio interno e valutate in modo da scartare quelle trasmesse da meri curiosi senza una effettiva necessità di tipo legale.

Certo non tutte le richieste potranno tramutarsi in mandati o in consulenze, è soprattutto compito del professionista instaurare empatia con il cliente ed attivarsi per creare un rapporto anche con quei clienti che hanno necessità di un legale ma non nell’immediato, utilizzando, ad esempio, sistemi di comunicazione automatizzati.

L’invito rivolto a tutti i professionisti è quello di informarsi e di usare, per chi ancora non l’avesse fatto, il potente mezzo delle piattaforme digitali, perché in un mondo così ricco di opportunità professionali, sarebbe deleterio autoescludersi da un mercato in continua ascesa ed evoluzione.