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Un weekend in cui ci si potrà immergere nella storia di ben cinque cittadine dei Castelli Romani!
A Grottaferrata si potranno visitare i due siti locali più antichi: le Catacombe Ad Decimum, scavate nel tufo con soffitto a botte, i cui 225 metri di diramazioni sotterranee conservano sepolture del II-V secolo d.C. e pitture parietali del IV e del V; e – naturalmente – la “madre” della Città: la millenaria Abbazia, fondata nel 1004 da San Nilo – qui giunto con un gruppo di monaci da Rossano calabro.
Essendo più antica dello scisma del 1054, la badia è l’unico superstite monastero cattolico di rito bizantino antico, luogo di incontro tra Oriente e Occidente, depositaria di un’enorme eredità culturale: gli studi orientali, la letteratura la musica bizantina, il laboratorio di restauro del libro; la biblioteca, che conserva circa duemila manoscritti antichi; il museo, con reperti protostorici, etruschi, romani e greco-romani, e affreschi dal ‘200 al ‘500. Un gioiello anche la basilica abbaziale, a nucleo romanico, con la Cappella Farnesiana che conserva affreschi del Domenichino e una tela del Carracci, e l’iconostasi di progetto berniniano.
Domenica 10 sarà la volta di Ariccia, Lanuvio, Castel Gandolfo e Marino.
Ad Ariccia è previsto un itinerario con partenza dalla berniniana Piazza di Corte, visita alla Locanda Martorelli-Museo del Grand Tour (che conserva un ciclo di tempere murarie realizzate tra il 1770 e il 1771 dal pittore polacco Taddeo Kuntze sulla storia e la mitologia dell’antica Aricia, e altre opere pittoriche che riproducono Ariccia com’era tra il ‘700 e l’800, prima della realizzazione del famoso ponte monumentale) – e al centro storico, che conserva numerose vestigia dell’Ariccia romana; sino all’Appia Antica in Valle Ariccia e alla sua monumentale sostruzione, che risalendo il crinale del colle di Galloro verso Genzano permetteva in epoca antica il deflusso delle acque.
A Lanuvio si potranno visitare il Santuario di Giunone Sospita – risalente all’VIII secolo a.C. -, la stipe votiva del IV-III secolo a. C. collocata in un antro naturale nei rigogliosi boschi dell’antico Ager Lanuvinus, il tempio di Ercole – del II secolo a.C., di cui si conserva parte del basamento -, le Mura Latine, il borgo medioevale con le sue mura ben conservate, e il Palazzo Colonna, che diede i natali a Marcantonio Colonna, eroe della Battaglia di Lepanto.
Un bel giro a Castel Gandolfo – con il Palazzo Pontificio, la berniniana chiesa di San Tommaso da Villanova e il belvedere sul Lago – sarà l’occasione, invece, per ripercorrere la storia dei Papi e degli artisti che hanno reso la cittadina un luogo unico, incluso tra “I Borghi più belli d’Italia”. Sin dall’antica Roma fu luogo prediletto per dimore estive, dapprima da famiglie patrizi e imperatori, poi da esponenti dell’alto clero e della nobiltà romana, infine dai papi, per la qual cosa Castel Gandolfo è divenuta universalmente nota.
Marino sarà la protagonista di un percorso di trekking urbano ed extraurbano, con un percorso lungo la valle Ferentana con le sue cave di peperino, passando dal Barco Colonna al Santuario della Madonna dell’Acqua Santa fino agli antichi lavatoi.
Due le escursioni guidate.
Tra Genzano e Nemi si potrà percorrere un percorso naturale (passando per la località Fontan Tempesta) assieme al proprio cane, con la guida di educatori cinofili qualificati. Mentre si potrà percorrere un tratto della Via Francigena del Sud lungo il sentiero delle fonti da Velletri a Lariano.
Infine, un tuffo nelle tradizioni agricole e popolari locali.
In una azienda agricola di Lanuvio si potrà conoscere il lavoro del contadino, i suoi attrezzi, gli strumenti antichi e moderni, visitare la cantina, il frantoio, il garage con i trattori e gli attrezzi agricoli, il museo del vecchio contadino, fare merenda con i prodotti della terra e vivere momenti ludico-didattici.
A Marino si potrà invece fare una “passeggiata del gusto” con un’allegra irruzione nella Roma dell’Ottocento per intuire, attraverso i sonetti del Belli, come e cosa mangiavano in quel periodo papi principi e cardinali e il popolo.l
Si ricorda che tutte le attività richiedono la prenotazione, e che i contatti e le specifiche si trovano sul sito web www.visitcastelliromani.it