E’ circa mezzanotte quando, in via Giulio Cesare, due donne, visibilmente agitate, fermano due pattuglie del Reparto Volanti, diretto da Giuseppe Sangiovanni, in servizio per il controllo del territorio, denunciando loro la scomparsa dell’ex compagno e fratello che, poco prima, aveva manifestato intenti suicidi.
L’uomo, un 47enne romano, si era allontanato a bordo di un’autovettura dirigendosi verso il lungotevere, con l’intenzione di gettarsi nel fiume. I poliziotti a quel punto, con l’ausilio dei colleghi del commissariato Prati, diretto da Filiberto Mastrapasqua, si sono messi alla ricerca dell’uomo.
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Poco dopo, il veicolo è stato rintracciato in piazza dei Tribunali e l’uomo invece è stato localizzato a Castel Sant’Angelo, nei pressi del lungotevere Castello.
Quando gli agenti si sono avvicinati a lui, questo ha iniziato a dare in escandescenza chiedendo di essere lasciato in pace e manifestando il desiderio di farla finita.
All’improvviso ha iniziato a correre fino a che, salito sul parapetto che costeggia il Tevere, si è sporto verso il fiume come per lanciarsi, ma fortunatamente è stato afferrato dai poliziotti. Malgrado continuasse a dimenarsi per liberarsi dalla presa, con non poca difficoltà, anche a rischio della propria vita, gli agenti lo hanno bloccato e posto in salvo.
Sul posto è intervenuto personale del 118 per le cure del caso.