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Stop rette asili nido, scuole dell’infanzia e scuole private per chiusura “emergenza coronavirus”?

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Stop rette asili nido, scuole dell’infanzia e scuole private per chiusura “emergenza coronavirus”. Lo Sportello dei Diritti: “Pagamento mai dovuto in caso di servizio non erogato. Se la prestazione è fornita online, si ha diritto ad una proporzionale riduzione. Gli istituti, anche privati, chiedano le risorse al governo e non alle famiglie stremate dalla crisi”.

Le info

La chiusura delle scuole determinata dall’emergenza epidemiologica causata dal nuovo coronavirus, ha portato alla sospensione ex lege di tutte le attività scolastiche per le scuole di ogni ordine, compresi asili nido e scuole dell’infanzia. La conseguenza immediata per i genitori e i responsabili di bambini e ragazzi è che cosa fare con le rette da pagare e con quelle già pagate, con le scuole chiuse chissà fino a quando e le risorse familiari che scarseggiano o che sono già finite, per tanti, troppi.

Perché la gran parte degli istituti, senza distinzione fra asili nido, scuole dell’infanzia e scuole private stanno, comunque, continuando a richiedere il pagamento delle spettanze contrattualmente o statutariamente stabilite, riferendosi principalmente e nella quasi generalità dei casi a clausole contrattuali che appaiono a dir poco vessatorie, in special modo nella situazione emergenziale che stiamo vivendo, nonostante l’assenza delle prestazioni e servizi scolastici se non quelli che si riescono a consentire online e con i bambini e ragazzi a casa.

Sussistono pochi dubbi interpretativi in questi casi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, perché se il servizio non è erogato, nessun corrispettivo economico è dovuto. Mentre se è reso solo parzialmente fruibile, come nel caso delle lezioni online anche il prezzo pattuito va proporzionalmente ridotto. È bene ricordare e fare presente che nei contratti a prestazioni corrispettive, se la prestazione non è erogata, anche se non è colpa della scuola, la retta non va pagata – spiega D’Agata.

Mentre se lo è solo parzialmente, l’altra parte – e quindi i genitori e coloro che hanno la responsabilità degli scolari – ha diritto a una corrispondente riduzione della prestazione da essa dovuta e quindi ad una proporzionale riduzione della retta. In ogni caso, per informazioni, segnalazioni e assistenza è possibile contattare lo “Sportello dei Diritti” scrivendo al nostro contatto email info@sportellodeidiritti.org.

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Ovviamente ad asili nido, scuole dell’infanzia e scuole private l’invito a non pretendere il pagamento delle rette in un momento così grave nel quale tantissime famiglie sono allo stremo ed il solo tirare a campare diventa quasi impossibile così come ha cristallinamente ammesso anche il Governo cui, siamo convinti, ogni richiesta di sostegno dovrà essere rivolta anche dagli istituti.