La lettera di Faisa-Cisal inviata ad A.T.A.C. S.p.A., al Presidente, al Direttore del Personale, al Direttore di Esercizio Superfice, al Direttore di Esercizio Metro e Ferrovie Concesse, al Responsabile Metro, al Responsabile della Superficie e al Responsabile Relazioni Industriali.
“Oggetto: rischio biologico COVID 19 – DVR del 8 aprile e D.G. n°69 del 10 aprile c.a.
La scrivente Organizzazione Sindacale, prendendo atto dei contenuti del DVR del giorno 8 aprile u.s. avente come tema il ”danno biologico” da cui è scaturita la Disposizione Gestionale n° 69 del 10 aprile 2020, li ritiene inapplicabili ed offensivi nei riguardi di quel Personale che in condizioni di forte esposizione al contagio, continua, nonostante tutto a svolgere il proprio lavoro con dedizione e professionalità. Ritiene le tematiche esposte, come semplice scarico delle responsabilità dei Preposti, copiando alla lettera quanto emanato dalla OMS.
Visto il drammatico evolversi della PANDEMIA, che di fatto ha stravolto ogni logica previsione, anche gran parte del mondo scientifico ne ha preso le dovute distanze.
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Proprio oggi, in una intervista al GIORNALE il responsabile dell’ISS Prof. BRUSAFERRO, analizzando alcuni studi, non escludeva che ci possa essere una trasmissione del virus anche per via aerea e non solo tramite contatti tra persone. Inoltre si ricorda che la D.G. è in netta contraddizione con quanto previsto nello stesso DVR in oggetto, ove si evince che un ambiente a maggior rischio contagio è costituito da un ambiente chiuso come può esserlo un mezzo di trasporto.
Qualora non si intervenga con fare immediato nella fornitura quotidiana dei DPI per tutte le risorse umane impiegate in Azienda, così come previsto dai tecnici del settore che danno come limite massimo di utilizzo, un turno di servizio, ci vedremo costretti nostro malgrado a rivolgerci agli Organi di Vigilanza preposti”.
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