Ancora musica e unità per esorcizzare la paura del virus. Da inizio quarantena sono state molte le iniziative canore che si sono sviluppate autonomamente in tutta Italia, scemando poi via via con il tempo. Ma a Roma c’è chi mantiene ancora alta e viva questa usanza, “riunendosi” a distanza tutti i giorni ed intonando, alle ore 18, le note di alcuni grandi classici italiani per allontanare la paura che ha portato con sé la pandemia da coronavirus.
Inno nazionale a Serpentara
Si tratta degli abitanti di via Colli della Serpentara, che nel week end di Pasqua si sono ritrovati ad intonare, ognuno dal proprio balcone, le note dell’Inno di Mameli.
«Siamo qui perché non abbiamo sopportato il silenzio del primo giorno di isolamento e, in punta di cuore, abbiamo cercato di svegliare questa comunità per dare un segno della nostra presenza, attraverso parole e musica» racconta Alberto, organizzatore di questo flash mob cittadino. «La gente, le persone anziane, le famiglie, i bambini e tutti coloro costretti a questo esilio, non devono e non possono sentirsi soli.
Questa iniziativa ha risvegliato anime ed acceso cuori spenti ormai da tempo. Si, è la paura che ci ha portato a non voler stare da soli, a non lasciarci in balia di noi stessi, ma anche e finalmente la speranza unita al sogno di poter sfruttare questa opportunità, di migliorare e migliorarci come singoli, come donne, come uomini, ma soprattutto come comunità: soli non ci si salva. Nessuno è invisibile. In questi momenti difficili possiamo riscoprire il senso di comunità, capire che facciamo parte di un gruppo.
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Con il rispetto assoluto di chi ci ha salutato, per le loro famiglie, per le persone che lavorano senza sosta. E’ per loro che dobbiamo trovare una nuova linfa vitale, che diventi balsamo per tanto dolore. Solo così potremo guardare il futuro con dignità rinnovata. Solo così avremmo fatto anche noi la nostra parte. Abbiamo il dovere di amare la vita e di starci vicino. Solo così la paura diventa forza».