In attesa di capire in cosa consisterà effettivamente la fase 2, il Governo sta studiando alcune soluzioni tecniche per compiere qualche graduale passo verso la normalità.
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Fermo restando che l’evoluzione dei contagi verrà monitorata costantemente e, senza il parere positivo del Comitato Scientifico, difficilmente si intraprenderanno scelte che potrebbero costituire un rischio per la salute pubblica, cominciano a circolare alcune ipotesi che potrebbero caratterizzare il prossimo decreto, la cui entrata in vigore sarà effettiva dal prossimo 4 maggio.
Una di queste riguarda l’attività all’aperto: il Governo sta valutando di consentirne la ripresa anche oltre i 200 metri lontano da casa, a patto che l’esercizio venga compiuto in solitaria e con le dovute distanze di sicurezza. Si potrà però restare fuori casa soltanto per il tempo necessario alla corsa.
Al vaglio inoltre anche alcune ipotesi che prevederebbero la riapertura di bar, ristoranti e parchi, ma si tratta di un argomento molto delicato e per il quale saranno necessari nuovi approfondimenti. Di certo, le riaperture prevederanno grosse limitazioni e la stesura di un piano di sicurezza importante. Gli inviti alla prudenza, infatti, sono molteplici, anche perché l’arrivo di una seconda ondata epidemica appare certo. Bisognerò dunque calibrare nel migliore dei modi la ripresa delle attività, evitando riaperture accelerate che potrebbero favorire una nuova diffusione del virus.