La truffa telefonica può costare alle vittime fino a 1,50 euro al secondo.
La truffa
Una nuova truffa sta mettendo a rischio i portafogli e i conti telefonici degli italiani. Il telefono squilla per un breve lasso di tempo, non si fa in tempo a rispondere, ma dopo poco squilla nuovamente. Il prefisso non è un +39 (quello italiano) ma estero, più precisamente il +216 che identifica la Tunisia. In altri rari casi appare invece il +44 della Gran Bretagna.
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La truffa prende il nome di “ping call” o truffa dello squilletto, per via della breve durata dello squillo. Tende a far credere di aver perso una telefonata importante, dal momento che dopo il primo squillo ne seguono altri, invogliando così la vittima a richiamare il numero della chiamata persa in precedenza.
Qualcuno è riuscito a rispondere e ha rivelato che la telefonata risulta essere completamente muta. Questo tipo di truffa è ormai noto da anni, ma vi è stato un picco in questo periodo di Coronavirus determinato dal fatto che le persone spendono maggior tempo, per forza di cose, dentro casa.
Il costo della semplice telefonata può arrivare anche a 30 euro, bisogna quindi prestare molta attenzione e assolutamente non richiamare il numero sconosciuto, non inviare messaggi, non aprire link inviati con SMS o altri sistemi di messaggistica collegati ai suddetti numeri e bloccare il numero chiamante sconosciuto avente prefisso estero.
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