Di seguito, la nota della Cisl Fp:
Coronavirus. Bonus Covid solo per pochi all’Ospedale San Camillo Forlanini Cisl Fp: “Promessa non mantenuta. L’azienda apra il confronto e la Regione intervenga. Tuteleremo i lavoratori con ogni mezzo”
“Il riconoscimento dell’azienda per l’impegno e il rischio sostenuto dagli operatori sanitari, in questa fase emergenziale dovuta alla pandemia da coronavirus, al San Camillo Forlanini e’ solo per pochi. Noi non ci stiamo e tuteleremo i lavoratori con ogni mezzo”. La Cisl in protesta in una delle più prestigiose realtà sanitarie della Capitale contro quella che per la gran parte del personale sanitario sarebbe un’autentica beffa: il bonus annunciato dalla Regione Lazio e sottoscritto dalle organizzazioni sindacali l’11 aprile scorso per tutti i lavoratori della sanità del Lazio, sarebbe alla fine dei giochi appannaggio di una sparuta minoranza. Anche perché, anziché aprire il confronto sui criteri e sull’individuazione dei beneficiari, come previsto dalla legge e dal ccnl, l’azienda ospedaliera ha fin qui proceduto in modo unilaterale.
“L’accordo regionale, che prevede un congruo riconoscimento economico ‘per l’eccezionale attività svolta dagli operatori del servizio sanitario regionale’ rimane una promessa non mantenuta, che non premia tutti i dipendenti, ma solo poche centinaia su più di duemila”, attacca Giovanni Ronchi, responsabile aziendale Cisl Fp. “Non sono neanche stati sufficienti i 50 dipendenti contagiati e i quasi 500 sottoposti a sorveglianza sanitaria o in quarantena per far capire all’amministrazione aziendale che era doveroso estendere il riconoscimento economico anche agli operatori, che pur non lavorando presso le aree Covid, hanno contratto il contagio con tutte le relative conseguenze per loro, le famiglie e i colleghi”.
“Ci domandiamo se i tanti applausi e ringraziamenti al personale sanitario per il sacrificio che stanno compiendo in questa battaglia contro il covid-19 e per la tutela della salute pubblica, debbano prendere una così ingiusta concretizzazione”, prosegue Ronchi. “I ‘grazie’ per noi hanno un valore inestimabile quando arrivano dai pazienti, ma non bastano quando arrivano da chi dovrebbe dare un segno tangibile di vicinanza e di valorizzazione professionale alla prima linea di difesa di tutta la comunità”.
“E poi c’è la questione dell’indennità infettivologica, altra articolazione contrattuale, a cui tutto il personale deve aver diritto, ma che questa amministrazione, in maniera unilaterale e senza confronto con le parti sociali, vuole corrispondere a meno di cento lavoratori. Siamo fuori dalla realtà”, scandisce ancora il sindacalista.
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“Riteniamo questo comportamento vergognoso, un vero schiaffo in faccia ai dipendenti di tutti i profili e aree sanitarie”, conclude Ronchi. “La direzione del San Camillo Forlanini deve integrare subito i provvedimenti e rivedere completamente numeri e quadro di bonus e indennità. E la Regione Lazio deve stanziare i fondi economici necessari per un reale riconoscimento dell’impegno e del rischio, per tutti i lavoratori. Se non avremo giustizia, daremo battaglia”.
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