In attesa dell’avvio della fase due di contenimento dell’emergenza Covid-19, nell’ottica di un percorso partecipato, il Comune di Pomezia convoca le realtà del territorio.
Il Comune di Pomezia convoca le realtà del territorio in vista della fase due: al via incontri da martedì 28 aprile
È obiettivo dell’Amministrazione condividere un percorso di uscita dalla crisi, sociale ed economica, mettendo in campo tutte le forze e le realtà del territorio, anche attraverso un dialogo costante e un propositivo spirito costruttivo.
“La sfida che stiamo affrontando non ha precedenti e le ripercussioni economiche legate alla diffusione del Coronavirus sono evidenti – ha spiegato la vice Sindaco Simona Morcellini – è il momento di guardare oltre la fine del lockdown e preparare la ripartenza. Con questo spirito intendiamo confrontarci con le realtà locali, per raccogliere spunti e idee e pensare insieme ad un percorso strategico che avvii una nuova fase di rilancio economico e sociale della nostra Città”.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto il Sindaco Adriano Zuccalà – è arrivare preparati alla fase due. Pomezia ha risposto bene alle misure restrittive emanate dal Governo e, con spirito di sacrificio, ha posto la salute della collettività e il sostegno ai più deboli al primo posto. Adesso dobbiamo mettere in campo una serie di misure per avviare la ripresa economica partendo, come è nello spirito della nostra Amministrazione, dall’ascolto delle istanze delle nostre realtà”.
LEGGI ANCHE – Emergenza Coronavirus a Pomezia: oggi un nuovo guarito. Il numero complessivo supera quello dei pazienti attualmente positivi
Fitto il calendario di incontri, che partiranno martedì prossimo e proseguiranno per almeno due settimane, coinvolgendo varie associazioni e rappresentanze. Albergatori, balneari, settore Turismo, Reti di Impresa, parrucchieri, Tavolo Programmatico POINT, Cna, Unindustria, Coldiretti, Confagricoltura, Sindacati e poi ancora associazioni sportive, comitati di quartiere, Proloco, realtà educative e così via.
I tavoli avverranno nel pieno rispetto delle prescrizioni emanate del Governo, che prevedono una distanza interpersonale di almeno un metro e l’utilizzo degli occorrenti presidi sanitari in osservanza delle norme igienico-sanitarie vigenti.