Gli abbonamenti per il servizio di trasporto pubblico gestito da Atac devono essere rimborsati agli utenti, proporzionalmente al periodo in cui gli spostamenti dei cittadini sono stati limitati a causa dell’emergenza coronavirus, attraverso una proroga della durata degli stessi. Lo afferma il Codacons, che è pronto ad intentare una class action contro l’azienda se, ancora una volta, calpesterà i diritti dei consumatori.
ROMA, CODACONS: ATAC DEVE RIMBORSARE UTENTI PER ABBONAMENTI NON USUFRUITI
“Già altre società di trasporto pubblico come l’Atm a Milano hanno aperto la strada ai rimborsi in favore di titolari di abbonamenti, a fronte della manifesta impossibilità di utilizzare bus e metro a causa dei divieti imposti dal Governo a partire dallo scorso marzo – spiega il presidente Carlo Rienzi – Sempre nel settore dei trasporti anche Alitalia, Trenitalia, Italo e altri operatori hanno disposto rimborsi e voucher in favore dei possessori di biglietti inutilizzati, e solo Atac, stando alle poche informazioni emerse finora, vorrebbe negare tale diritto ai consumatori”.
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STOP A SPOSTAMENTI LEGATO A CORONAVIRUS LEGITTIMA RIMBORSI IN FAVORE DEI CONSUMATORI. PRONTI A CLASS ACTION CONTRO AZIENDA SE NON RISPETTERA’ DIRITTI
“E’ evidente che gli abbonamenti annuali o mensili al trasporto pubblico di linea devono essere rimborsati per la parte non goduta dall’utente, che non ha potuto utilizzare bus, metro e tram non per sua scelta ma per la decisione del Governo di vietare gli spostamenti, come forma di contenimento del coronavirus – prosegue Rienzi – In base alle norme del codice civile, tale situazione legittima il diritto al rimborso in favore dei consumatori, e se Atac non accetterà di indennizzare i propri clienti attraverso un allungamento della durata degli abbonamenti, sarà inevitabile una class action del Codacons contro l’azienda a tutela dei cittadini romani”.