“Atac ribadisce, come ricordato anche dalle Associazioni di categoria, l’impossibilità che siano le aziende di trasporto pubblico locale a farsi carico dell’onere di verificare il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine in capo ai passeggeri, nella ormai prossima “fase 2”.
L’azienda boccia quindi le ipotesi che stanno circolando in merito all’ordinanza della Regione Lazio, che di fatto le attribuirebbero in via esclusiva l’onere dei controlli sulle prescrizioni a tutela della salute pubblica.
A tale proposito, nel caso di Atac, si tratterebbe di effettuare controlli su un parco mezzi circolante pari a 1400 macchine e 8000 fermate, oltre ai treni delle metropolitane e Ex Concesse e relative stazioni, su tre turni. E’ evidente l’impossibilità di rendere questo tipo di prestazione a causa della rilevante quantità di personale aggiuntivo, stimabile in 5.000 persone, che si renderebbe necessario.
Per il prossimo 4 maggio, Atac sta organizzando dei presidi di contingentamento dei passeggeri nelle stazioni di maggiore afflusso delle metropolitane e ferrovie di competenza e, presso i capolinea bus e tram, sta sviluppando presidi di informazione alla clientela per illustrare le nuove modalità di trasporto che si stanno definendo in queste ore. A tal fine l’azienda si sta attivando per riallocare personale attualmente sospeso dal lavoro e in cassa integrazione”.
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