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Aziende, ripartenza e Fase 2: come risolvere il problema della distanza nei locali. La soluzione per conciliare sicurezza e produttività

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L. C. Edilizia Generale propone valide soluzioni a quelle imprese che devono risolvere il problema delle ristrettezze anti-contagio della Fase 2 ma al contempo coniugare sicurezza ed efficienza produttiva.

Una soluzione virtuosa per ogni tipo di attività, nel rispetto del distanziamento sociale

Hai un locale e devi risolvere il problema dell’ottimizzazione dei volumi per garantirti la resa e la produttività necessarie? Da oggi esiste una soluzione che accresce potenzialità economiche e livello di sicurezza garantendo oltretutto privacy ed estetica senza sacrificare gli spazi.

Il distanziamento sociale potrebbe infatti non costituire più un problema insormontabile per bar, tavole calde, ristoranti, fast-food, pizzerie, agriturismi, hotel, pub, pasticcerie, gelaterie, enoteche e per tutti quei locali destinati alla ristorazione in generale; ma non solo! Infatti, anche parrucchieri, centri estetici, palestre, centri sportivi, uffici, studi tecnici e professionali potrebbero beneficiare di questa innovativa soluzione proposta da L.C. Edilizia.

L’idea rivoluzionaria arriva da un imprenditore edile di Velletri. Il Direttore Aziendale Andrea Manni ci ha presentato in esclusiva una soluzione per tutte quelle attività che riscontreranno forti limitazioni nell’adeguamento alle nuove misure restrittive volte al contenimento del contagio da coronavirus.

Molte aziende rischiano di fallire: previste perdite anche oltre il 60%

«Sappiamo benissimo che molte imprese rischiano di cessare la propria attività perché non riusciranno ad adeguarsi alle nuove stringenti misure sulla sicurezza, senza garantirsi al contempo quella produttività necessaria all’autosostentamento» spiega il Dirigente della L.C. Edilizia Generale Srl, che poi aggiunge: «Alla base di questo problema c’è un comune denominatore: la carenza di spazio fisico. Molti locali non possono infatti permettersi di impegnare eccessiva metratura a garanzia del distanziamento sociale, perché genererebbero perdite sul proprio potenziale produttivo anche di oltre il 60%. Così, abbiamo deciso di “aggredire” questa criticità per fornire risposte pratiche e ridurre gli spazi non sfruttati».

Come ottimizzare gli spazi?

La soluzione proposta da Andrea Manni punta alla massimizzazione della superficie utile, tramite la realizzazione di una compartimentazione modulare, componibile, mobile e personalizzabile del volume di un locale, emulando di fatto il ruolo svolto dalle barriere parafiato e dagli schermi protettivi in plexiglass presenti sui desk di uffici e negozi. Il tutto in piena conformità con i Documenti tecnici da ultimo elaborati dall’INAIL e dall’ISS per la c.d. Fase 2.

I punti di forza dei nostri pannelli

L’estrema versatilità di tale struttura, costituita da pannelli, ne consente un impiego nei più svariati settori con la triplice finalità di: 1) massimizzare gli spazi; 2) determinare ambienti protetti; 3) migliorare la privacy. L’obiettivo è quello di fornire una struttura autoportante, mobile, personalizzabile, modulabile e anche esteticamente godibile per efficientare il livello di sicurezza garantendo al contempo più soluzioni per le esigenze del momento, che possono anche cambiare di volta in volta. L’adattabilità e la flessibilità sono sicuramente i punti di forza di questo strumento.

Si può scegliere tra due tipologie

«I moduli autoportanti che realizziamo constano di una base e di un pannello, e sono ascrivibili a due diverse tipologie – ci dice Andrea. Nella prima abbiamo due basi in lamiera contrapposte, alte 50 cm, che possono essere verniciate a piacimento e che fungono da piede permettendo il sostegno della struttura a mo’ di sandwich. Nella seconda tipologia, invece, abbiamo una struttura in alluminio leggero, anch’esso colorato, che incastona il pannello».

Soluzioni su misura, anche dal punto di vista estetico

Il pannello può essere di diversa natura (plexiglass, vetro visarm, policarbonato, lamiera, laminato, etc.), trasparente o colorato, intarsiato, personalizzato a mezzo incisione di immagini o logo; il che lo rende esteticamente adattabile all’ambiente in cui viene collocato.

Tutti i pannelli sono alti 2 metri e sono venduti a tagli di 50, 100, 150 e 200 cm in larghezza. Tale struttura è corredata da moduli speciali che ne consentono l’inclinazione fino ad un massimo di novanta gradi. In tal modo si consente al cliente di sigillare lo spazio a seconda delle esigenze e con una struttura completamente rimodulabile di volta in volta, adattandola alle più svariate situazioni.

La compartimentazione, alla stregua del ruolo svolto dalle barriere parafiato, rafforzerebbe insomma gli standard di sicurezza, garantendo al contempo massima riservatezza e produttività, e conferirebbe oltretutto un’impronta estetica all’ambiente introducendo una novità in fatto di arredo. Il tutto ad un prezzo molto competitivo.

Quanto costa? Ci sono finanziamenti ad hoc?

La grande novità riguarda le anticipazioni sul Decreto Rilancio licenziato dal Consiglio dei Ministri il 13 maggio 2020. Infatti, chi avrà necessità di adeguare gli ambienti del proprio posto di lavoro ai nuovi standard di sicurezza, potrà farlo avvalendosi sia di forme di finanziamento a fondo perduto previste con istruttoria celere, sia con credito di imposta che consenta di recuperare parte delle spese. Nel DL Rilancio si fa espressamente riferimento a “barriere divisorie”.

«A nostro avviso, questa soluzione mette d’accordo diverse esigenze e sarà indispensabile per il prossimo futuro – conclude Andrea Manni. Ne è prova il fatto che sono state previste forme di finanziamento che sposano in pieno la nostra proposta».

Adesso, la parola passa ai fatti.

Info e contatti

Telefono: 3313222222 (per informazioni tecniche), 3381487145 (per informazioni commerciali)
E-mail: [email protected]
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