Sul territorio di Anagni è stato riattivato e potenziato il sistema di videosorveglianza. Accanto alle sette telecamere già esistenti, che tornano ad essere funzionanti dopo qualche anno, ne sono state installate altre nuove. In tempo reale si potranno controllare le zone più sensibili della città e tenere sotto controllo i movimenti di persone e veicoli per una maggiore sicurezza e per la prevenzione di comportamenti scorretti.
Le telecamere sono fisse e orientabili a seconda delle esigenze e sono posizionate in via San Giorgetto, nei pressi del presidio sanitario di via Onorato Capo, in piazza Innocenzo III, in piazza Cavour, nel Parco della Rimembranza, in piazza Giovanni Paolo II, in via Regina Margherita, nel parco “Lionello Pesoli”, a Porta Cerere, a Largo Zegretti, al cimitero e in via San Paolo.
Il Comune di Anagni, attraverso l’Ufficio Ced, ha anche realizzato un nuovo progetto per la videosorveglianza che riguarderà la stazione ferroviaria, Osteria della Fontana e la zona del casello autostradale dove a breve verranno attivate altre telecamere.
Tutti i dispositivi sono tecnologicamente avanzati e ad alta soluzione.
Il controllo di quanto ripreso e registrato è affidato alla Polizia Locale e un collegamento è stato effettuato anche con il Comando dei Carabinieri.
<Controllare con le telecamere il territorio – dice il sindaco Fausto Bassetta – vuol dire avere più sicurezza e prevenire e punire atti di vandalismo, furti, abbandono di rifiuti e quant’altro. L’amministrazione comunale ha voluto riattivare il servizio, ma anche potenziarlo e migliorarlo dal punto di vista tecnologico perchè la sicurezza è un’esigenza prioritaria>.
INTERVENTO DEL SINDACO BASSETTA PER L’ATTENTATO DI NIZZA
Ancora una volta la peggiore follia dell’uomo ha colpito. Si tratta di una follia disumana, figlia di una cultura della morte e di un estremismo religioso che non ha nulla a che vedere con i valori della fede, della fratellanza, della tolleranza e del reciproco rispetto.
Non è stata colpita vigliaccamente soltanto Nizza e la Francia, siamo stati colpiti tutti. Nei nostri affetti, nel nostro modo di vivere, nei nostri ideali.
Chi attenta alla vita umana vuole ricondurci a uno stato primitivo di paura, diffidenza, terrore. Vuole innescare una spirale perversa di violenza cieca e di reazioni incontrollate. Ma noi siamo figli di una cultura di pace e di giustizia e per questo non ci sentiamo deboli, ma forti delle nostre convinzioni.
Proprio di fronte a fatti così disumani dobbiamo essere sorretti con convinzione e determinazione dal nostro spirito democratico, che è capace di contrastare qualsiasi autoritarismo sia esso politico o religioso.
L’ennesimo atto terroristico, che ancora una volta colpisce gli amici francesi, ci deve far riflettere contando saldamente nei nostri valori.
Ancora una volta ci stringiamo al popolo francese, attaccato nel giorno dove doveva trovare spazio solo la festa per la Libertà, la Fraternità e l’Uguaglianza, come se fossimo un unico popolo.
Il pensiero più commosso va alle vittime innocenti e alle loro famiglie.