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Ciociaria, dalle farmacie un aiuto alle vittime di violenza domestica e stalking

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Da oggi basterà entrare in una qualsiasi farmacia della Provincia di Frosinone e dire al farmacista la parola «VOGLIO UNA MASCHERINA 1522» per denunciare la violenza.

L’iniziativa

Oggi il Governo Italiano inaugura la “FASE 2” dell’emergenza Covid-19 ed assume particolare importanza il protocollo d’intesa che la nostra Federazione degli Ordini ha firmato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari opportunità, Federfarma e Assofarm, che in un passaggio recita: “il farmacista è un professionista delle salute abituato a dialogare con persone di diverso livello culturale, età, provenienza geografica, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, ed in grado di fornire indicazioni utili per orientare il cittadino verso i percorsi di cura ed assistenza più indicati e le farmacie rappresentano un punto di riferimento per l’intera popolazione su tutto il territorio nazionale, essendo presenti in maniera capillare, dalla grande città al piccolo centro rurale e sono, nell’attuale emergenza sanitaria, tra i pochi esercizi che rimangono sempre aperti e quindi facilmente raggiungibili da tutti”. Da questa constatazione, la necessità – e la nostra grande disponibilità al Governo – ad avvalersi dei farmacisti e delle farmacie italiane per potenziare l’informazione a favore delle donne oggetto di violenza domestica ovvero di stalking durante questa ancora attuale emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19. Difatti, le restrizioni e i divieti imposti in materia di circolazione delle persone fisiche per il contenimento della pandemia obbligano ad una convivenza forzata dei nuclei familiari che potrebbero accentuare situazioni conflittuali preesistenti, incidendo sulla possibilità di commissione di atti di violenza di genere e domestica; oltre all’isolamento, spesso c’è anche la paura. La casa protegge dal contagio, ma non dalla violenza; per tante donne la quarantena rischia di diventare un inferno di brutalità, minacce e insulti senza nemmeno la possibilità di fuggire e chiedere aiuto. Occorre, allora, telefonare al numero verde per le violenze 1522, che è sempre in funzione attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. Ma come si fa se chi ti perseguita è lì accanto e controlla ogni movimento? Come può chiedere aiuto una donna in pericolo, reclusa in casa?

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Da oggi basterà entrare in una qualsiasi farmacia della Provincia di Frosinone e dire al farmacista la parola «VOGLIO UNA MASCHERINA 1522» per denunciare la violenza. É questo il grido di aiuto che sarà raccolto dai colleghi, facendo scattare l’intervento delle Forze dell’Ordine ed è il nome in codice che consentirà alle vittime di denunciare l’abuso senza neanche dover fare una telefonata. L’obiettivo è di essere accanto alle donne in questo momento di ulteriore difficoltà, fornendo loro aiuto e denunciare la violenza in sicurezza. Peraltro, il 70% dei farmacisti che operano in farmacia è costituito da donne, particolarmente sensibili e attente ai problemi dei soggetti più fragili e in difficoltà e più facilmente in grado di instaurare un rapporto di dialogo con persone dello stesso sesso che versano in una situazione di difficoltà o disagio. In tale contesto, il protocollo in oggetto è incentrato sull’importanza di valorizzare la presenza capillare delle farmacie sul territorio – tra i pochi esercizi rimasti sempre aperti – e la disponibilità al dialogo dei farmacisti, in particolare nei confronti di soggetti fragili e vulnerabili, per indirizzare le donne vittima di violenza o di stalking al numero verde 1522, al fine di avviare un percorso di uscita da situazioni di criticità in ambito domestico. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza verranno accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine. In tal senso, la nostra categoria si è impegnata a porre in essere quest’iniziativa per essere vicina in quest’emergenza alle donne vittime di violenza, evidenziando la possibilità per le donne di chiedere aiuto e informazioni in sicurezza, senza correre il rischio di essere ascoltate dai loro aggressori.