Ecco il secondo appuntamento con la rubrica dedicata al mondo della psicologia. Il Dott. Alberto Sivo, questa volta, parlerà degli attacchi di panico.
Attacchi di panico: qualche esercizio che può aiutarti
Gli attacchi di panico possono essere un’esperienza molto spiacevole.
Chi vive un attacco di panico sperimenta battito cardiaco accelerato, fame d’aria, vertigini ma anche paura di morire e non potersi liberare mai di questi attacchi.
Resistere o cercare di contrastare i sintomi iniziali del panico significa peggiorarli. È importante infatti, quando si avvertono i primi sintomi evitare di innervosirsi o sforzarsi di “mandarli via” cercando di trattenersi o irrigidirsi.
Per quanto sia importante reagire piuttosto che restare passivi, è bene cercare di non combattere le sensazioni fisiche ad ogni costo, quanto piuttosto assecondarli.
Esistono infatti una serie di esercizi che possono essere di aiuto in queste situazioni. Col tempo e con la pratica è possibile riuscire a diminuire l’intensità del disagio.
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Vediamo un approccio al panico in 4 fasi:
Affronta i sintomi, non cercare di evitarli
Cercare di sopprimere o fuggire dai sintomi iniziali del panico è un modo per dire a te stesso che non sei in grado di gestire quella situazione. Spesso addirittura, questo modo di fare creerà solo ancora più panico. Prova a dirti: “OK, ci siamo di nuovo. Posso lasciare che il mio corpo manifesti queste sensazioni e posso riuscire a gestirle. Ce l’ho fatta altre volte!”.
Accetta quello che il tuo corpo sta facendo, senza lottare
Se cerchi di lottare contro il panico, non farai altro che metterti ancora più in tensione, cosa che farà aumentare l’ansia. Arrendersi al corpo, ti metterà nella condizione di attraversare questo momento in modo più facile e più rapido. Il punto chiave consiste nel diventare capaci di osservare il tuo livello di attivazione, anche se insolito o spiacevole, senza reagire con ulteriore paura o apprensione. Sicuramente non è facile, ma mettere in atto qualche tecnica di rilassamento e concentrazione sul respiro può essere molto utile.
Lascia che “l’onda” passi, piuttosto che remarvi contro
C’è una distinzione da fare tra paura primaria e paura secondaria. La paura primaria consiste nelle reazioni fisiologiche che fanno da sfondo al panico e che sono fisiologiche, normali. La paura secondaria consiste invece nell’aver paura di queste reazioni aumentando la vostra apprensione con frasi del tipo: “non posso sopportarlo”, “devo uscire di qui immediatamente”, “cosa penserà la gente se mi vede in queste condizioni”. Non si può fare granché per quanto riguarda la paura primaria, ma è possibile eliminare la paura secondaria imparando a lasciar correre ed accettare gli stati di attivazione del corpo invece di cercare di contrastarli o reagire spaventandovi. E’ meglio dirsi frasi incoraggianti come: “anche questa volta passerà”, “il mio corpo fa quello che deve fare”, “ce l’ho fatta altre volte e riuscirò anche adesso”.
Concediti un po’ di tempo
Il panico è causato da un improvviso picco di adrenalina. Se lasci che questo picco e le sue conseguenti reazioni fisiche facciano il loro corso, la maggior parte dell’adrenalina verrà metabolizzata e riassorbita entro 5 minuti. Non appena il livello di adrenalina inizierà a tornare nella norma, ti sentirai subito meglio. Gli attacchi di panico durano un tempo limitato. In molti casi iniziano e terminano in pochi minuti ed è più probabile che passino più in fretta se non si aggrava la situazione cercando di contrastare le sensazioni fisiche o reagendo con una paura ancora più intensa dicendoti cose che mettono paura! (causando così la paura secondaria…).
Ecco il video: