Arriva la firma del Protocollo di intesa tra Cei, Comitato tecnico-scientifico e Governo per ripresa delle celebrazioni liturgiche aperte al pubblico in applicazione delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 previste dal DPCM 26 aprile 2020.
Il mondo dedicato ai fedeli ricomincia lentamente a “pulsare”
Lunedì 18 maggio 2020 passerà alla storia come la data della riapertura delle chiese alle funzioni religiose cui potranno partecipare i fedeli.
Ma “non è tutto oro ciò che luccica” – recita un noto proverbio popolare. Il nodo sta infatti nelle modalità, abbastanza restringenti, della ripresa. Oltretutto – nota di colore – fa “sorridere” che la riapertura delle chiese venga resa operativa di lunedì, cioè all’indomani della Domenica, giorno dedicato al culto per i cattolici. Anche se il provvedimento segue le linee dei precedenti, che sono partiti tutti dal lunedì e presumibilmente anche per provvedere a un riavvio più soft.
E le Cerimonie?
Vista l’imminenza di riti già prenotati (come per esempio i matrimoni), e vista la necessità di collocare temporalmente funzioni religiose già annullate e rimandate a data da stabilirsi (come per esempio Battesimi, Cresime e Prime Comunioni), ci si chiede se suddette Cerimonie si potranno officiare alla luce del nuovo Protocollo.
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Matrimoni: ci si può sposare?
La risposta è sì. Ma attenzione alle restrizioni!
Gli invitati potranno partecipare alla cerimonia?
Dal Protocollo di intesa si evince che il numero massimo di persone autorizzate ad entrare in chiesa debba essere definito dal parroco in relazione alla superficie utile della chiesa stessa e a garanzia del mantenimento della distanza minima tra fedeli (1 metro in ogni direzione, che diventa 1 metro e mezzo nella fase di ingresso ed uscita dall’edificio). Se ne deduce che una chiesa spaziosa potrà ospitare molti più invitati rispetto ad una chiesa di dimensioni ridotte. La conclusione è che, in molte situazioni, non si riuscirà a consentire l’ingresso a tutti gli invitati. Nel qual caso, non potendo replicare il rito, si dovrà preventivamente stabilire un criterio di accessibilità. Una soluzione – laddove percorribile – potrebbe essere quella di celebrare la Messa all’aperto (meteo e spazi permettendo).
Gli invitati dovranno indossare le mascherine?
Per poter assistere alla celebrazione, tutti i partecipanti saranno tenuti ad indossare le mascherine di protezione.
Cosa succede in caso di tosse e raffreddore?
L’accesso alla chiesa non sarà consentito alle persone che manifesteranno sintomi influenzali o respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore a 37,5°C. Inoltre, chi è stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti il rito non potrà entrare.
Sarà possibile arricchire la celebrazione con musica e canti?
Il Punto 3.2 del Protocollo recita che “può essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro”. Il che significa che l’aspetto musicale della cerimonia deve essere affidato ad una sola persona.
Sarà concesso fare gli auguri agli Sposi? Si potranno fare foto-ricordo?
Determinati aspetti non concernenti la stretta celebrazione eucaristica non sono stati meglio chiariti. In ogni caso, entrando dei meriti dei Punti 1.2 e 3.5 del Protocollo, si evince chiaramente che non sono consentiti contatti fisici tra invitati, per cui tutto ciò che concerne abbracci per scambio di auguri, foto di gruppo o altro rimane vietato.
Posso battezzare mio figlio?
Anche in questo caso, la risposta è positiva. Va fatto comunque riferimento al Punto del 3.8 del Protocollo: “Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanziamento e all’uso di idonei dispositivi di protezione personale, si applica anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica o inserite in essa: Battesimo, Matrimonio, Unzione degli Infermi ed Esequie”.
E la Cresima?
Sebbene non ne siano state specificate le motivazioni, “la celebrazione del sacramento della Confermazione è rinviata” (Punto 3.10 del Protocollo); pertanto, le Cresime non sono al momento autorizzate.
Si faranno le Prime Comunioni?
Incredibilmente, nel Protocollo di intesa sono stati omessi i riferimenti al sacramento della Prima Comunione. Se ne deduce che non siano consentite in quanto non citate al Punto 3.8 del Protocollo, di cui abbiamo già argomentato.
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Il Protocollo è stato sottoscritto dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, dal Presidente della CEI Gualtiero Bassetti e dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
È chiaro che la volontà di ricominciare e la disponibilità ad aprirsi alla ripartenza si siano in quale modo rese evidenti tra le parti, ma i modi con cui si è voluto concretizzarle lascia aperta più di qualche perplessità.
Foto di repertorio