Indagine Kaspersky: l’85% degli utenti italiani crea le proprie password e quasi la metà (43%) non sa come verificare se sono state violate
Il report
Il nuovo report di Kaspersky, “Defending digital privacy: taking personal protection to the next level”[1], ha rivelato che l’85% degli utenti italiani (83% degli utenti a livello mondiale) definisce da solo le proprie password, e il 43% (54% a livello mondiale) dichiara di non sapere in che modo verificare se le proprie credenziali siano stata già compromesse. I risultati emersi dal report confermano l’importanza di conservare le password in modo più sicuro.
Le password sono il metodo di autenticazione più comune, ma la loro efficacia è assicurata solo se sono difficili da indovinare e strettamente confidenziali. Il numero crescente di applicazioni che le richiedono può rendere difficile ideare e ricordare nuove password complesse, soprattutto quando viene richiesto agli utenti di cambiarle regolarmente.
Dover ideare nuove password è una vera e propria sfida per gli utenti. Sta diventando inoltre sempre più importante conservare le password in modo sicuro e verificare se le credenziali siano state divulgate.
Secondo quando accertato dal report di Kaspersky, il 55% degli utenti italiani dichiara di ricordare tutte le proprie password (dato in linea con la percentuale a livello mondiale), compito difficile nei casi in cui queste devono soddisfare requisiti di sicurezza come la complessità e l’unicità. Il 13% degli italiani tiene una traccia delle password scrivendole su un file (dato leggermente inferiore rispetto al 19% a livello globale) o un documento memorizzato sul proprio computer, mentre il 12% (18% a livello mondiale) le memorizza nel browser del proprio computer, smartphone o tablet.
Ci sono alcuni metodi per verificare se la propria password sia stata divulgata. Ad esempio, invece di visitare pagine web potenzialmente pericolose, gli utenti possono usufruire di servizi come Have I Been Pwned?, che gestiscono un database in cui gli utenti possono controllare se le loro password sono tra quelle che sono state violate.
“Gli utenti possono monitorare quali dati personali e password sono stati sottratti per intraprendere le azioni necessarie a ridurre al minimo eventuali violazione della privacy ed evitare conseguenze più gravi”. L’obiettivo di Kaspersky è quello di tutelare la privacy dei consumatori”, ha dichiarato Marina Titova, Head of Consumer Product Marketing di Kaspersky.
Per garantire che i dati personali siano correttamente protetti, Kaspersky raccomanda agli utenti di:
- Condividere le informazioni di accesso all’account personale solo con una cerchia ristretta di persone e non lasciare mai le password incustodite, né scritte su carta né memorizzate su un dispositivo. Scriverle su post-it o su un blocco note potrebbe sembrare una buona idea, ma permetterebbe ad altri di avere accesso a informazioni private.
- Utilizzare Kaspersky Secure Password Check, un servizio che permette di verificare il livello di sicurezza di una password e in quanto tempo può essere violata.
- Utilizzare password forti e robuste generate da una soluzione di sicurezza affidabile come Kaspersky Password Manager. La soluzione genera ogni volta password sicure e uniche per ogni account, evitando che la stessa password venga riutilizzata più di una volta
- Verificare se le password utilizzate per accedere ai conti online sono state compromesse. La funzione di verifica dell’account all’interno di Kaspersky Security Cloud consente agli utenti di controllare i propri account per accertare potenziali fughe di dati. Se viene rilevata una violazione, la soluzione fornisce informazioni sulle categorie di dati che possono essere accessibili pubblicamente in modo che la persona interessata possa intraprendere le azioni appropriate
Per ricevere maggiori informazioni su come mantenere al sicuro le proprie informazioni personali e leggere il report completo, è possibile visitare il seguente link.
[1] Il Kaspersky Global Privacy Report 2020 è uno studio sull’atteggiamento dei consumatori nei confronti della privacy online. Il sondaggio è stato condotto dall’agenzia di ricerca indipendente Toluna tra gennaio e febbraio 2020.
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Complessivamente, sono stati intervistati 15.002 consumatori in 23 paesi: Australia, Brasile, Cina, Colombia, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Stati Uniti, Turchia e Vietnam.