È nato il Coordinamento Nazionale per l’Ambiente (CNA), con capofila l’associazione Raggio Verde, sulla spinta dell’ennesimo attacco che si è voluto sferrare all’ambiente, con la proposta di modifica del decreto legislativo 36/2003 sulle discariche, motivata dalla presunta attuazione della direttiva discariche 2018/850 (atto di Governo n. 168).
I particolari
Fanno parte del Coordinamento Nazionale per l’Ambiente, oltre alla capofila Raggio Verde, storiche associazioni ambientaliste, come il Gre, Gruppi Ricerca Ecologica Lazio e Piemonte, il Forum Ambientalista, comitati laziali temprati da anni di lotta contro le discariche, come il Comitato Residenti Colleferro, il Comitato Valle Galeria Libera, e tutte le associazioni e i comitati che intendono portare avanti una battaglia giusta per l’ambiente.
Obiettivo del Coordinamento Nazionale per l’Ambiente è quello di sensibilizzare i parlamentari e tutte le istituzioni sulla pericolosità della modifica dei criteri costruttivi delle discariche, contenuta nell’allegato 1 dello schema di decreto, laddove si stabilisce l’equivalenza tra barriera geologica naturale e barriera di confinamento artificiale, con ciò violando quanto previsto dalla direttiva 1999/31, non innovata sul punto dalla direttiva 2018/850, che prevede che una barriera geologica naturale impermeabile debba essere sempre presente, quando si costruisce una discarica. Tale presenza, secondo la decisione della Commissione UE 2018/1147, è imprescindibile al fine di rispettare le migliori tecniche disponibili.
La direttiva 1999/31 prevede infatti all’allegato I, punto 3, la necessità della presenza della barriera geologica naturale, che può essere completata artificialmente e rinforzata ma MAI sostituita con una barriera di confinamento artificiale. Anche la Commissione delle Petizioni del Parlamento Europeo, nel resoconto di missione a Valladora (Piemonte) in data 11.04.2019 ha raccomandato (punto 3) di non autorizzare discariche in zone prive di barriera geologica naturale. Si Il Coordinamento Nazionale per l’Ambiente e molti cittadini hanno dunque provveduto a scrivere ai parlamentari un appello per chiedere di eliminare dal testo dello schema di decreto legislativo alcune frasi. L’iniziativa del Coordinamento Nazionale per l’Ambiente è oltremodo necessaria, atteso che, nella documentazione ufficiale allegata per l’esame dello schema, non vi era alcun riferimento a tale pericolosissima modifica! Il CNA ha formalmente chiesto ai Ministeri, alla Conferenza Stato Regioni, alle Commissioni Ambiente parlamentari di accogliere e approvare la proposta e la richiesta di associazioni e cittadini.
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Se malauguratamente dovesse passare tale modifica, infatti, verrebbe violata la direttiva comunitaria 1999/31, il che, oltre a determinare l’avvio di una procedura d’infrazione, avrebbe pesanti conseguenze sulle condizioni delle acque di falda, sulla catena alimentare e sulla salute dei cittadini. L’attuale compagine governativa si renderebbe dunque responsabile di futuri scempi ambientali, con tutte le ricadute sulla salute e sull’ambiente. Il Coordinamento Nazionale per l’Ambiente seguirà l’iter parlamentare riportando ai cittadini l’esito dei loro sforzi.