LAZIO, VIA LIBERA IN COMMISSIONE A REGOLAMENTO SVILUPPO ARTIGIANATO
Parere favorevole a maggioranza. Raccomandata una semplificazione burocratica
per le “botteghe scuola”. Il testo torna in Giunta per l’approvazione definitiva
Parere favorevole a maggioranza oggi, con una raccomandazione della ottava commissione del Consiglio regionale del Lazio, per il regolamento di attuazione ed integrazione emanato ai sensi dell’art. 2 della legge regionale 3 del 17 febbraio 2015, “Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell’artigianato nel Lazio. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo) e successive modifiche”. Il testo torna ora in Giunta per l’approvazione definitiva.
La raccomandazione, che trae origine da una iniziale osservazione del presidente della commissione Daniele Fichera, riguarda la necessità di facilitare il superamento degli ostacoli burocratici relativi, in particolare, alle norme sulla tutela della sicurezza sul lavoro da parte delle imprese artigiane che aspirino al riconoscimento, previsto dal regolamento, come bottega scuola. Infatti spesso si tratta di imprese individuali non soggette agli obblighi in materia di sicurezza cui sono tenute le altre imprese e che utilizzano macchinari antichi che non possono essere conformi alla normativa più recente.
Il regolamento è contenuto nello schema di deliberazione n. 162 di Giunta, in rappresentanza della quale era oggi presente alla seduta l’assessore allo sviluppo economico Guido Fabiani, che ha fatto una breve presentazione della normativa. Suddiviso in cinque capi, esso ha come scopo la “valorizzazione dell’artigianato artistico e tradizionale”, anche al fine di “incentivare processi di innovazione e sperimentazioni utili a rilanciare il settore tramite adozione di nuove tecnologie”.
Con il regolamento si definiscono, tra l’altro, come ha aggiunto l’assessore, i criteri per l’attribuzione alle imprese che ne abbiano i requisiti del riconoscimento delle imprese artigiane operanti nel settore artistico e tradizionale. Così si intende tutelare e rilanciare le lavorazioni artigianali di antico prestigio e offrire opportunità professionali che, nel rispetto della tradizione, applichino alla reinterpretazione del passato tecniche innovative.
I settori tutelati sono: abbigliamento su misura; cuoio, pelletteria e tappezzeria; decorazioni; fotografia, riproduzione disegni e pittura; legno e affini; metalli comuni; metalli pregiati, pietre preziose, pietre dure e lavorazioni affini; strumenti musicali; tessitura, ricamo e affini; vetro, ceramica, pietre e affini; carta, attività affini e lavorazioni varie; restauro; produzione e riparazione orologi; tassidermisti; alimentaristi. Particolare attenzione pone il regolamento alla definizione di due categorie di lavorazioni, quelle artistiche, cioè di elevato valore estetico, e quelle tradizionali, che sono quelle realizzate secondo tecniche e modalità consolidate e tramandate.
Presenti alla seduta, oltre al presidente Fichera (Psi), Cristiana Avenali, Baldassare Favara, Rosa Giancola, Rodolfo Lena, Giampaolo Manzella (Pd), Silvia Blasi e Silvana Denicolò (M5s), Daniela Bianchi (Si-Sel), Mario Abbruzzese (FI) e Marino Fardelli (LB-OL).