Solo pochi giorni fa il noto sottopasso della fermata Metro B “Basilica San Paolo” era stato messo a nuovo. Da sempre luogo di degrado, nonostante il nome e le responsabilità che porta per via di questo, era stato per l’ennesima volta riportato ad uno stato di decenza. Anzi, forse per la prima volta era stato fatto un intervento strutturale, oltre che la solita verniciatura delle pareti. Dico “era” perché come in molti temevano, si è verificato il consueto atto vandalico, a spese, ovviamente, dei contribuenti.
Era l’11 giugno quando l’Assessora alle Infrastrutture Linda Meleo annunciava quanto segue:
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“Un risultato possibile attraverso una serie di azioni come la bonifica e la sanificazione del guano dei piccioni, il rifacimento dell’impianto elettrico, e l’installazione di una rete protettiva d’acciaio sul lucernario. Sono stati poi rimossi i manifesti sui muri e le scritte vandaliche, riparati i gradini delle scalinate e degli archi in travertino.
In ultimo – scrive l’Assessora alle Infrastrutture Linda Meleo su Facebook – sono state riverniciate le pareti ed è stato riaperto il sottopassaggio dopo aver risolto un problema di infiltrazione di acqua. Ora sta a ciascuno di noi mantenere questo risultato. La stazione è uno spazio di tutti, rispettiamolo e abbiamone cura.”
Non sono passati neanche due giorni che il sottopasso è diventato nuovamente oggetto di vandalismi, con le pareti imbrattate di orrendi graffiti. Non è di certo tornato allo stato in cui era una settimana fa, ma siamo già su quella strada, quella di sempre. Davvero un colpo basso per il morale dei cittadini del quartiere, che da sempre si sacrificano per le battaglie del loro quartiere per allontanare il degrado e renderlo un ambiente sano ed armonioso.
Di chi è la colpa, a parte dei vandali? Questa risposta la lasciamo all’amministrazione che, così come si occupa della riqualificazione degli ambienti, ha sicuramente responsabilità sulla gestione e la cura di ciò su cui investe.
Fatto sta che, più che parlare di responsabilità, che scivolano da una mano all’altra come saponette, a questo punto è meglio parlare di idee. Infatti, c’è già chi parla di riempire il sottopasso di bei murales o chi invita l’amministrazione a far diventare il sottopasso una “galleria” che, anche in funzione del luogo in cui si trova, può divenire un’attrattiva e un ulteriore simbolo distintivo del quartiere che ospita la Basilica di S.Paolo Fuori le Mura.
Insomma, le idee sono varie. A volte basta saper ascoltare e coordinare idee e investimenti. Ma il mobilitarsi ad occhi chiusi solo per mostrare dinamicità è ormai una pratica ampiamente diffusa e comoda.