I Carabinieri della Stazione di Manziana hanno arrestato un uomo di 38 anni originario degli Stati Uniti ed una donna di 40 anni del luogo, entrambi incensurati, con l’accusa di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti.
MANZIANA. PIANTAGIONE DI MARIJUNA SCOPERTA DAI CARABINIERI IN UNA VILLETTA, 2 PERSONE IN MANETTE
Nel corso dei quotidiani servizi di controllo del territorio, i militari hanno visto spuntare i ciuffi di una pianta, a dir poco sospetta, dal giardino della villa della coppia: a seguito di un controllo più accurato, i Carabinieri hanno scoperto 6 rigogliose piante di marijuana, coltivate con estrema cura, alte circa 160 cm.
Nel corso della successiva perquisizione, i militari hanno trovato anche una serra artigianale, ricavata nella stanza da letto, 66 gr. di “erba” contenuti in un barattolo e tutto il materiale per la coltivazione della droga.
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La passione per le piante proibite è costata l’arresto ai giovani, che sono stati successivamente giudicati con rito direttissimo presso il Tribunale di Civitavecchia.
Il comunicato stampa dell’Avv. Alessandro Buccilli
Non configura reato la coltivazione domestica di minime quantità di cannabis
In relazione al Comunicato Stampa dei Carabinieri – Compagnia di Bracciano del 16/06/2020, “Manziana – Piantagione Di Marijuna Scoperta Dai Carabinieri In Una Villetta, 2 Persone In Manette.”, il sottoscritto Avvocato di Fiducia degli indagati ritiene necessario specificare quanto di seguito.
Nelle piccole periferie, come quella di Manziana, le informazioni incomplete ed inesatte hanno un eco maggiore, e rischiano di danneggiare la reputazione dei soggetti coinvolti. A tal fine si rileva, anche ai fini del diritto di replica e di richiesta di rettifica, un linguaggio improprio ed aggressivo in quanto il comunicato in commento evoca erroneamente un processo “con rito direttissimo”, e l’immagine delle “manette”. Invero, dopo poche ore dall’inizio delle attività, nel condividere le ragioni difensive, il Giudice del Tribunale di Civitavecchia ordinava l’immediata scarcerazione non ritenendo sussistente alcuna esigenza cautelare.
Respingendo ogni accusa, la Difesa ha fatto emergere la mancanza di analisi di chimiche
di laboratorio, nonché l’assenza di esigenze cautelari e l’inesistenza dei reati contestati
alla luce delle più recenti pronunce.
Infatti, in ogni caso, non costituiscono reato le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, con rudimentali tecniche, scarso numero di piante, con un modesto quantitativo di prodotto ricavabile, destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore.
Avv. Alessandro Buccilli
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