Il Comune di Marino, cioè il Sindaco e la Giunta del M5S, sta adottando una scelta sugli immobili comunali che, per la parte che riguarda gli alloggi, di fatto mette fuori casa diverse famiglie che le abitano. Perché? Perché con atto 334 del 17 giugno 2016, si è deciso di aderire alla proposta della Agenzia del Demanio denominata Proposta Immobili.
Cosa contiene questa proposta? Di prevedere, a favore di enti proprietari – in questo caso il Comune – due misure: una di sostenere la valorizzazione di beni immobili da utilizzare; l’altra di alienare (che poi vuol dire vendere) i beni immobili dando i soldi agli enti proprietari.
Quindi in un mero ragionamento contabile (e qui la filosofia politica del M5S è forte) hai dei beni, li vendi e aumenti le disponibilità economiche per tutti i cittadini. Ma è così? In due delle quattro proposte di intervento, e guarda caso proprio quelle in cui si ha la tipologia di residenza, la Giunta propone di vendere gli appartamenti. Quindi? Quindi gli attuali affittuari tra qualche tempo si troveranno, nelle migliori delle ipotesi, una proposta ad acquistare le case in cui abitano. E se gli attuali abitanti degli appartamenti non possono acquistare? Semplice, se ne vanno! Questa la scelta politica del Sindaco e della Giunta del M5S circa le politiche sociali abitative?
Noi comunisti siamo contrari!
L’indicazione dei due immobili (ex Mercato coperto a Marino centro, e ex casali Negroni a Frattocchie) proposti come valorizzazioni da ottenere, non ci sembra una proposta negativa. Per ora è solo la partecipazione alla richiesta dell’Agenzia del Demanio e non è, tranne la tipologia (operazioni di sviluppo economico e sociale) , un progetto conosciuto in dettaglio. Si auspica che comunque saranno progetti a cui far partecipare non solo eventuali soggetti partner e gestori, ma, in quanto beni pubblici, confrontati e discussi preventivamente in modo partecipato con tutte le realtà sociali, economiche, culturali e politiche della città.
Per questo, da un lato apprezziamo l’intento di valorizzare la parte di bene pubblico inutilizzato e/o abbandonato e/o sottoutilizzato. Ma, per la parte delle residenze immobiliari, riteniamo una inutile partecipazione alla logica renziana dei bilanci asettici, fatti solo di numeri e buoni per alimentare la macelleria sociale! Tutti gli interventi che riguardano famiglie e residenti degli immobili vanno innanzitutto confrontati proprio con chi ci abita e non ad iniziativa già presa.
Quindi chiediamo in maniera netta che il Sindaco, la Giunta e il M5S recedano dalla volontà ragionieristica di fare cassetta vendendo le case di proprietà del comune dove abitano famiglie, persone, che non sappiamo – ma presumiamo di no – se saranno in grado acquistare le abitazioni in cui vivono. In sostanza, chiediamo che siano eliminate dall’atto 334 le proposte che riguardano le residenze abitative da alienare.
Ci attendiamo risposte pubbliche ed immediate!
(nota della Commissione Amministrazione Comunale e Territorio del PCI, il responsabile Stefano Enderle)