Roma, “Operazione Mola” – Eseguite dalla Polizia di Stato 8 ordinanze di custodia cautelare. Smantellato sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti. Sequestrati complessivamente 1,5 kg. di cocaina e circa 155 kg. di hashish.
Spaccio di droga tra Tufello e Montesacro
Gli investigatori della Polizia di Stato del commissariato Fidene Serpentara, diretto da Fabio Germani, hanno svolto un’articolata attività di indagine di polizia giudiziaria denominata “Operazione Mola“, coordinata dal “Pool Reati Gravi contro il Patrimonio”, diretto dal Procuratore Aggiunto dr.ssa Lucia LOTTI e dal Sostituto Procuratore Dr. Edoardo DE SANTIS.
L’indagine ha avuto inizio nel maggio del 2017 e trae origine da due pregresse operazioni di Polizia Giudiziaria denominate “Untouchables“, a cui aveva partecipato anche la Squadra Mobile capitolina e “Quadrilatero”, attività coordinate dalla medesima Procura ed eseguite dagli agenti del Commissariato Fidene Serpentara.
Dette indagini nascevano per contrastare il fiorente spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina che, da diverso tempo, insisteva nella piazza di spaccio limitrofa al parco Kennedy, nel quartiere Tufello.
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Le predette operazioni portavano all’emissione, da parte dell’Autorità Giudiziaria, di numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di vari personaggi del quartiere, nonché al sequestro di considerevoli quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e di numerose armi comuni da sparo, sia a tamburo che semiautomatiche.
L’operazione odierna denominata “Mola”, prendendo spunto investigativo e probatorio dalle due operazioni “Untouchables” e “Quadrilatero”, si è protratta per circa 8 mesi nel corso dei quali sono state avviate una serie di attività tecniche tipiche ovvero: intercettazioni ambientali, telefoniche nonché videosorveglianze, che hanno permesso di individuare due distinti gruppi criminali dediti entrambi alla vendita di sostanze stupefacenti
Le attività investigative permettevano di individuare nei fratelli P., ovvero P.F. e P.D., che, malgrado fossero ristretti agli arresti domiciliari presso le loro abitazioni, per i reati di cui agli art.73 e 74 D.P.R. 309/90 Legge stupefacenti, gestivano il traffico delle sostanze stupefacenti attraverso una fitta rete di fedelissimi collaboratori.
Il P.F., si occupava della gestione ed il puntuale rifornimento della cocaina sulla piazza di spaccio del Tufello. Infatti, nel corso dell’attività di indagine, veniva arrestato L.E., mentre trasportava a bordo di uno scooter 426 dosi di cocaina destinate appunto alla piazza di spaccio del Tufello.
Il P.D., invece, si occupava del reperimento e della vendita di cospicue quantità di cocaina ed anche di hashish che immetteva sul mercato della capitale e anche nella città di Terni, come si è potuto accertare da un riscontro probatorio che ha portato all’arresto di un cittadino albanese, I.E., trovato in possesso di 1 Kg di cocaina celata all’interno di un doppiofondo della sua autovettura.
Durante l’attività nei confronti del predetto P.D., emergeva chiara la figura di un cittadino romeno, I.C., il quale riforniva di cocaina il P.D.. Infatti le risultanze investigative vedevano I.C. come colui che aveva reperito il chilogrammo di cocaina che, come detto, veniva sequestrato a carico del segnalato I.E.. Inoltre, lo stesso si è reso responsabile di ulteriore spaccio di 300 grammi di cocaina a favore di D.S., arrestato in flagranza di reato dagli stessi agenti del commissariato Fidene Serpentara, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Giova evidenziare che il P.D. oltre a trovare guadagno dalla vendita della cocaina, aveva allargato i propri interessi anche nella vendita di hashish nel quartiere Montesacro. Infatti, all’interno del suo gruppo trova risalto la figura di B.M., il quale, in qualità di “corriere”, aveva il compito di consegnare cospicui quantitativi di hashish a vari personaggi, come emerge dall’arresto di quest’ultimo, trovato in possesso di 5 Kg di hashish nascosti all’interno della propria autovettura. Emerge, inoltre, la figura di G.G., che era solito rifornirsi di sostanziosi quantitativi di hashish da P.D., come accertato in seguito all’arresto di G.G. stesso, trovato in possesso di 300 grammi di hashish.
Come detto nell’ambito della presente operazione, emergeva un secondo gruppo criminale composto da R.M., P.S. e N.G..
I predetti gestivano lo spaccio di notevoli quantitativi di hashish che poi venivano venduti nel quartiere Montesacro. Tale circostanza veniva documentata con l’arresto di L.M., trovato in possesso di 120 Kg di hashish celati all’interno della sua autovettura e con il sequestro di 32 Kg di hashish rinvenuti nell’autovettura del P.S. precedentemente ceduti da N.G..
Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati complessivamente 1,5 Kg di cocaina e circa 155 Kg di hashish. Inoltre, veniva sequestrata la somma di 36.000 Euro nei confronti di due cittadini albanesi, appena ricevuti dal suddetto I.C..
Valutate le richieste formulate dal Sostituto Procuratore della Repubblica, il G.I.P., nel contestare i reati di cui all’art.73 legge 309/90 sugli stupefacenti, disponeva l’applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di P.F. e P.D. e la misura di 6 arresti domiciliari nei confronti di B.M., G.G., I.C., P.S., N.G. e R.M., inoltre, venivano denunciate ai sensi dell0’art.73 DPR 309/90 altre quattro persone, le quali a vario titolo, sono risultate collegate ai gruppi per i quali si è proceduto.