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Artena, tutto quello che sappiamo sul proponente della centrale biometano

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Una centrale per la produzione di biometano tra le campagne di Artena, in zona Colubro. Da quasi cinque anni questo è l’obiettivo che cerca di raggiungere la società Green Park Ambiente. Un obiettivo per ora rimasto su carta e in attesa delle autorizzazioni della Regione Lazio. 

Il progetto e la tecnologia utilizzata

Per quanto riguarda l’impianto proposto al Colubro parliamo di due digestori da 6mila metri cubi per una centrale che avrà una portata di 50mila tonnellate annue di rifiuti. Per generare biometano da immettere in rete e per l’autotrazione, questa centrale sarà alimentata principalmente dalla frazione organica della raccolta differenziata, e una parte residua di materiale sarà utilizzata per arrivare a circa 8mila tonnellate all’anno di compost. 

Il dibattito sul biometano

Sull’utilizzo del biometano e del biogas, sul processo di digestione anaerobica ci sono discussioni aperte e in continuo aggiornamento. Si possono trovare ricerche e rapporti istituzionali, come quelli dell’Ispra, ci sono i pareri dei medici per l’ambiente che ricordano i rischi ambientali e soprattutto l’importanza di prevenire la produzione dei rifiuti, privilegiando l’utilizzo di compost in agricoltura. Ci sono anche linee guida elaborate da accademici e dal mondo associativo. Questo è il caso del Decologo, un documento redatto nel 2017 in occasione del G7 ambiente di Bologna in cui più di 100 accademici e oltre 200 associazioni hanno stilato dieci punti per intraprendere una transizione ecologica.

Sul tema del biogas, nel punto della  gestione dei rifiuti il Decologo suggerisce di Privilegiare la realizzazione di impianti di compostaggio aerobico eventualmente accompagnato da digestione anaerobica di qualità. Il documento ricorda inoltre che bisogna promuovere e incentivare la realizzazione di impianti finalizzati al recupero di materia e di abbandonare i processi di combustione. Pur rientrando in molti aspetti di questi dibattiti, occorre approfondire la storia della centrale biometano al Colubro partendo da chi vuole realizzarla e da chi invece ha elencato una serie di criticità. 

Dall’edilizia alle energie alternative. Il proponente e le due Green Park 

La vicenda inizia il 5 agosto del 2015, quando la società presenta il progetto all’area rifiuti e ambiente della Regione Lazio. Le fasi successive sono segnate dalle conferenze dei servizi per ottenere la valutazione di impatto ambientale e dalle assemblee organizzate  dalle tante associazioni riunite nel comitato No biometano.

Se per la parte cittadina è facile reperire materiale, non si può dire la stessa cosa sul proponente. Dalla data di presentazione del progetto a oggi la grande assente del dibattito sembra proprio essere la Green Park Ambiente. Nei vari incontri pubblici organizzati in questi anni dal Comitato No biometano, la voce del proponente non c’è mai stata. C’è stato un  un manifesto appeso sulle plance comunale a fine agosto del 2015 dal titolo “Basta falsità sul biometano”. Ma chi è il firmatario di quel manifesto? Chi è che gestisce la Green Park Ambiente?

La risposta a queste domande ci fa restare ad Artena, per la precisione a Contrada Spinacceto, sede legale della società e località in cui risiede l’amministratore unico, l’artenese Piero Perciballi.

Come riportato dalla Camera di Commercio di Roma, la Green Park Ambiente è nata un anno prima della presentazione dell’impianto a biometano, con un capitale sociale di 10mila euro. Il 10% della Green Park Ambiente è di Vittorio Benedetto Borghini, ex colonnello dei Carabinieri ed ex responsabile dei servizi cimiteriali di Ama fino al 2015, anno in cui termina l’era di Giovanni Fiscon come numero uno della municipalizzata romana.

La Green Park Ambiente risulta quindi inattiva e sostanzialmente in attesa di iniziare i lavori al Colubro. Al momento l’indicazione dell’impianto ad Artena esiste soltanto sulla cartina di chi lo ha progettato: la Smea Engineering srl, una società di progettazione e consulenza con sede a San Marino specializzata in impianti a biogas, biomasse e biometano. Oltre che della Green Park Ambiente Piero Perciballi è l’amministratore di una società attiva da dieci anni nel settore edile, la Green Park srl, con sede a Roma in via Cerchiara. Con questa Green Park l’imprenditore opera da diversi anni con gli enti pubblici, partecipando a bandi della Regione Lazio, del Comune di Roma e di altre località della zona, per lavori di manutenzione nelle scuole, per la rete fognaria e altro.

Dal 2011 al 2015 la Green Park srl è stata protagonista come cessionario di una serie di compravendite con diverse realtà imprenditoriali. Tra queste troviamo la Fratelli Srl in liquidazione, società di Mario e Davide Ciaccia, personalità note nel mondo calcistico regionale per essere stati responsabili e presidenti di alcune squadre. Davide Ciaccia è stato infatti il Presidente del SFF Atletico Fiumicino. 

Le questioni aperte sulla zona scelta. Il comitato: “Il progetto è inadeguato”

Con la più giovane delle Green Park, Pierciballi vuole dunque concludere il suo primo investimento nel campo della green economy, consegnando ad Artena un impianto che al momento lascia molte questioni aperte. “ll comitato No biometano” – spiega Michele Bianchi – “resta fermo e deciso sulla totale inadeguatezza del progetto per il fabbisogno del territorio e per la salute degli artenesi. Eventuali nuove dinamiche capaci di aprire piste per la realizzazione della centrale saranno oggetto di forti contestazioni da parte del comitato, che si farà trovare pronto per garantire un futuro sano e giusto ai nostri concittadini”.

In questi cinque anni l’inadeguatezza accennata da Michele Bianchi è stata spiegata dalle associazioni con momenti di divulgazione in piazza e con una serie di osservazioni inviate in Regione curate da Giancarlo Ceci, attivista e tecnico ambientale.

Dall’analisi del materiale in entrata, passando per la zona scelta e per gli impatti ambientali, fino alla grandezza della centrale: le obiezioni e le critiche del comitato hanno portato la Regione Lazio a chiedere la revisione di alcune caratteristiche dell’impianto, e soprattutto hanno fatto emergere mancanze e punti da verificare.

La pronuncia di valutazione di impatto ambientale, arrivata a luglio 2017, conteneva infatti un elenco di disposizioni che la Green Park avrebbe dovuto rispettare. Un elenco che a oggi conta diversi punti non ancora superati, come per esempio la viabilità principale e secondaria di accesso all’impianto. Secondo i tecnici della Regione sarà necessaria “un’opera di adeguamento da concordare con il Comune di Artena”. Ma il Sindaco Felicetto Angelini, e tutto il consiglio comunale, hanno votato la loro contrarietà all’operazione di Perciballi.

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Un altro aspetto che la Green Park è chiamata a dimostrare è il sostegno del settore agricolo, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale. A distanza di cinque anni, agricoltori e residenti della zona, in assenza della voce del proponente, attendono ancora questa dimostrazione. Restiamo a disposizione di un’eventuale replica della Green Park, in modo da fornire una più completa visione dei fatti.

Zona Colubro Biometano
Colubro, strada che conduce al terreno della Green Park Ambiente