“A Colleferro c’è un disegno di base incredibile. L’ opera dell’ingegner Morandi è presente nel Comune, nelle scuole e nel fulcro della città. Questa chiocciola abbraccia la comunità, e fotografarla dall’alto è stata una scoperta”.
L’evento
Sabato 27 giugno in aula consiliare Moreno Maggi – importante fotografo di architettura e di paesaggio – ha raccontato la missione aerea su Colleferro, nell’ambito della presentazione del nuovo arredo urbano e del percorso che da Città della Cultura del Lazio 2018 porterà Colleferro a essere Capitale europea dello Spazio 2021. Un percorso fatto di progettazione urbana, rigenerazione di luoghi, archivistica e prodotti multimediali, come Città Novecento, il docufilm prodotto da Filmedea sulla nascita di Colleferro e sull’intervento urbanistico di Riccardo Morandi.
Le parole di Calselli
“Abbiamo voluto realizzare un catalogo di arredo che nasce per Colleferro e punta a essere esportato come modello di progettazione urbana”, ha spiegato Luca Calselli, architetto responsabile del Complesso monumentale città morandiana. “La ricognizione dall’alto curata da Moreno Maggi ci ha permesso di arrivare a concepire l’arredo-scultura, ha raccontato Dario Biello, direttore artistico del progetto.
Dalle fotografie aree fatte con i droni la forma di Colleferro; la così detta chiocciola, diventa quindi una seduta di design, realizzata con cemento fotocatalitico, un materiale speciale brevettato da Italcementi che contribuisce a ridurre gli impatti dello smog nelle città. La seduta è stata posizionata vicino ai giardini Angelo Vassallo, segnando così l’entrata del primo nucleo progettato da Morandi alla fine degli anni ’30. “Questo progetto su Colleferro mi ha arricchito di nuove conoscenze e di nuove tecniche”, ha aggiunto il maestro Moreno Maggi.
Secondo Luca Calselli leggere la città attraverso le missioni aeree “allarga la scala e porta l’attenzione sulle trasformazioni del paesaggio urbano”. Oltre a Maggi, l’iniziativa ha visto la partecipazione di Benedetto Todaro, architetto e direttore della Quasar Design University di Roma. Todaro ha spiegato alcune peculiarità del percorso di progettazione curato da Biello e Calselli. “Poteva sembrare che la materia prima fosse povera, ma il progetto non ha analizzato superficialmente la realtà. Leggendo Colleferro con tecniche sofisticate e idee innovative, questo progetto ha estrapolato qualità che all’inizio non erano visibili. L’ approccio dall’alto – continua Todaro – fa capire che la città è un corpo vivente”.
Sanna e Zeppa: “Ora il complesso morandiano ha un perimetro e dei vincoli”
“Dopo anni di modifiche e di deviazioni agli edifici progettati da Morandi, oggi il complesso monumentale è istituzionalizzato, ha dei confini e dei vincoli che impediranno modifiche future”, ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Umberto Zeppa. Questo percorso creativo, di ripensamento e di analisi su Colleferro ha dunque prodotto nuove delimitazioni, che secondo il Sindaco Pierluigi Sanna “saranno strumento di tutela del patrimonio cittadino”. Il Sindaco ha anche ricordato che la valorizzazione delle opere morandiane incontrerà la Colleferro dello Spazio attraverso il recupero dei locali dell’ex Ipia a Piazza Italia. “L’ opera di recupero dello stabile – ha spiegato Sanna – comprende la nuova biblioteca, il museo dello spazio e il centro di documentazione del Novecento. Il lavoro di città della cultura ci proietta verso la maratona per Colleferro capitale europea dello Spazio 2021″.
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Il trailer della missione fotografica presentato al mercato coperto
Dopo la visita alla nuova seduta l’evento si è concluso al mercato coperto, dove sono stati presentati i trailer del film Città Novecento e della missione fotografica.
Clicca qui per vedere il trailer: http://https://www.facebook.com/watch/?v=2309213046041964
Allontanare le planimetrie per mettere al centro la visione delle foto: con questo cambio di prospettive Calselli e Biello hanno voluto consegnare una possibilità di recupero e riscoperta del disegno morandiano. Una riscoperta che secondo la rete d’impresa commerciale – rappresentata in questo evento da Itala Maffucci– è stata “un’occasione per tornare a essere fieri di Colleferro”.