“Condivido con voi l’articolo di Paolo Mieli, pubblicato oggi dal Corriere della Sera, in merito al disegno di legge sulla legalizzazione delle droghe leggere a mia prima firma, che oggi inizia il suo iter in aula alla Camera.
Voglio condividere con voi questa bella riflessione perché trovo importantissimo che un giornale così autorevole abbia il coraggio di aprire un dibattito serio su questa iniziativa.
Sento in queste ore un sottofondo negativo: alcuni sostengono che la legge sarebbe minacciata dalle migliaia di emendamenti ostruzionistici che starebbero ottenendo un buon risultato vista la decisione di rinviare che potrebbe essere presa oggi. Pensarla in questo modo è un errore assoluto. Se la legge arriva ad essere incardinata in aula vuol dire che ha superato tantissimi ostacoli a cominciare da quello più grave: il pregiudizio politico.
Per arrivare in aula questa legge è stata elaborata da tanti deputati e senatori, di diverso orientamento politico, all’interno dell’intergruppo parlamentare creato ad hoc per affrontarne il tema.
E’ stata sottoscritta da oltre 220 deputati, fatto anch’esso quasi unico, ha superato il vaglio della conferenza dei capigruppo che ne ha stabilito la calendarizzazione, ha avuto il suo iter in commissione con tutta la fase delle audizioni.
Ma una volta fissata la data della discussione generale in aula (quella di oggi) era rimasta a disposizione solo una manciata di giorni che, a prescindere dal numero di emendamenti presentati, non avrebbe consentito quell’approfondimento indispensabile se si vuole fare una legge seria.
A questo punto abbiamo davanti a noi due strade: o chiedere direttamente il rinvio a settembre di tutto l’iter, per consentire l’esame degli emendamenti, oppure incardinarla nei tempi decisi dalla capigruppo con la discussione generale e poi rinviare il seguito a settembre. Abbiamo scelto, tutti d’accordo, questa seconda ipotesi perché consideriamo un fatto storico ed importantissimo che, per la prima volta e dopo anni di tentativi andati a vuoto, il Parlamento affronti in modo formale questo tema.
Oggi la legge sulla legalizzazione delle droghe leggere è formalmente all’ordine del giorno. Questo semplice fatto sta aprendo un dibattito sui media e nel paese che mai vi sarebbe stato. Solo per questo, ed è davvero solo l’inizio, bisogna guardare con grande speranza ai possibili esiti del l’iter legislativo.
Oggi è un inizio di straordinaria importanza che solo a pensarci qualche mese fa sembrava impossibile. La determinazione delle nostre convinzioni ed il rispetto anche delle posizioni contrarie che si sono manifestate e si manifesteranno sono certo contribuiranno a realizzare una bella pagina parlamentare e politica”.
Lo scrive su Facebook Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera e deputato Pd.