Dalle reazioni registrate non sembra sia andato troppo a genio l’ultimo comunicato del Pd di Monte Compatri nel quale si “denunciava” una strana connessione tra le vicende giudiziarie dell’inchiesta sulla società di Monte Compatri “Casilina Presagomati” (in uno dei filoni di indagine della Metro C) e la Delibera di Giunta del Comune di Monte Compatri (n. 182 del 31/12/2015). La Società Casilina Presagomati era operante nell’area dell’ex Ferriera Casilina, oggi Sidercaf s.r.l., ed entrambe sono riconducibili ai medesimi soggetti oggi agli arresti domiciliari nell’ambito della succitata inchiesta. La delibera del 31/12/2015 relativa allo studio di fattibilità per la realizzazione di 40.000 mc di edifici residenziali, commerciali e polifunzionali, nonché di demolizione di sedicenti 67.500 mc di strutture cementizie già esistenti e la cessione di aree e opere di una zona di Pantano, a due passi dal capolinea della metro C, è stata approvata in Giunta e non in Consiglio Comunale come prevedono le norme vigenti, accogliendo positivamente la richiesta della Società Sidercaf s.r.l. “Ci dispiace che qualcuno abbia letto il nostro comunicato stampa come una mera questione personale – spiega il direttivo del Pd di Monte Compatri – Abbiamo cercato soltanto di fare chiarezza in merito ad un fatto giuridicamente rilevante ovvero l’approvazione di una delibera da un organo non competente. Proprio per questo rilanciamo con forza la nostra azione e chiediamo a tutti i gruppi consiliari di minoranza di firmare una richiesta urgente per la convocazione di un Consiglio comunale nel quale l’Amministrazione comunale possa chiarire la sua posizione in merito. Ci sembra strano, altresì, che forze politiche che sono sempre attente ad anomalie amministrative, come il Movimento Cinque Stelle, ancora non si siano espresse a riguardo”. “L’ennesimo atto di forza di un’Amministrazione sprovveduta o troppo furba – conclude Fausto Bassani, il segretario del Pd di Monte Compatri. – L’unico caso al mondo in cui si approvano oltre 40.000 mc di cemento attraverso una Delibera di Giunta e non di Consiglio. Il tutto, sommato alle ordinanze di custodia cautelare e agli arresti domiciliari giunti attraverso l’inchiesta Metro C, che svelano l’anello di congiunzione tra Amministrazione e Sidercaf s.r.l., obbligano Sindaco ed Amministrazione comunale ad accettare al più presto la richiesta di Consiglio comunale e ad anteporre ai lavori di Giunta quelli di Consiglio. Una pratica più volte dimenticata a Monte Compatri”. Il direttivo Pd di Monte Compatri sottolinea che, sulla delibera in questione, il Pd più volte ha evidenziato attraverso i suoi consiglieri l’illegittimità dell’atto ed ora è pronto a dare battaglia nelle sedi opportune.