Intervista al Comitato Promotore del progetto Aeroporto di Roma Frosinone.
Frosinone spicca il volo?
Il progetto del nuovo Aeroporto di Roma – Frosinone è una di quelle idee che ci lasciano immaginare quanto un piccolo territorio possa dare alla collettività, attraverso un’opera che richiama armonicamente turismo, lavoro e quindi sviluppo.
In un periodo di rilancio economico come quello attuale, caratterizzato dalle tante difficoltà legate alla ripartenza, l’idea che si stia cercando di sviluppare opere nuove, lungimiranti e benefiche per la struttura socio-economica dei territori, è sicuramente un fatto positivo e degno di nota.
LEGGI ANCHE – Frosinone, proseguono i lavori al Parco Matusa: prende forma il Leone
Casilina News ha voluto realizzare un’intervista a coloro che hanno istituito il Comitato Promotore e che si stanno impegnando nella realizzazione di questo innovativo progetto, per dar modo ai lettori, e ai cittadini tutti, di prendere coscienza del progetto che sta investendo il territorio ciociaro e l’intera regione del Lazio. Un progetto che vede Frosinone come ulteriore fulcro di connessione con l’Italia intera e oltre. Capiremo quindi perché, secondo i promotori del progetto, nasce il bisogno, e quindi l’idea, della realizzazione di un aeroporto a Frosinone e quali benefici comporterebbe.
L’intervista
Gli imprenditori Tiziano Schiappa, Giulio Blasi ed Emanuele Gradi hanno riunito intorno all’azienda promotrice, My Take it Srl, il primo nucleo dei soci dell’iniziativa, in fase di lancio dopo aver avviato gli studi preliminari per la fattibilità.
- In che contesto si inserisce questo aeroporto?
“Il progetto dello scalo di Roma Frosinone, si inserisce in un piano generale di mobilitazione regionale molto importante. La funzione di questo particolare scalo, (che non rappresenta un aeroporto qualunque ma bensì un’infrastruttura fondamentale a pieno supporto degli aeroporti della capitale e di Napoli) contribuirebbe a far diventare l’intera area come un sistema integrato di rete economiche e di impresa emulando un po’ i modelli di reti integrate del nord Italia. Lo scalo, in caso di riuscita del progetto, andrebbe a portare reali e concreti benefici in tutta l’area interessata a livello economico, logistico e sociale. Le persone potranno osservare con il tempo una ricaduta positiva sul territorio a livello di occupazione, ricchezza e possibilità di crescita lavorativa. Nonché la possibilità di collegare Frosinone al resto d’Europa ad un livello concreto e tangibile di indotto lavorativo e turistico. Il progetto dell’Aeroporto di Roma Frosinone è un’occasione di estrema importanza per l’intero bacino sud del Lazio. Lo scalo di Roma Frosinone ha un’importanza strategica per quanto riguarda la sua ubicazione ed il suo potenziale di crescita nel tempo, sia lato trasporto viaggiatori, sia lato merci. A facilitare inoltre la posizione di Frosinone nel tempo sono state le ulteriori opere di sviluppo infrastrutturale che si sono create e portate a termine in questi ultimi 12 anni e questo grazie anche a tutte le amministrazioni precedenti. Per tale motivo il sentimento e l’attrattività del progetto sono alti”.
- Come ben sapete, un progetto simile esisteva fino a qualche anno fa, poi sono sorte varie problematiche. Questa domanda vuole essere più una rassicurazione verso i cittadini: in cosa è differente questo progetto e perché sarà un vantaggio per loro e per il territorio?
“Abbiamo atteso con ansia, negli anni, il verdetto da parte del Ministero dell’Ambiente su quello che sarebbe successo a Fiumicino. Nel mentre, l’attesa è stata proficua per prendere tutto il tempo necessario affinché si potesse raccogliere e mettere insieme tutte le dovute informazioni utili a conoscere nel dettaglio gli aspetti relativi la vicenda dello scalo ciociaro e di ADF Spa. Questo ci ha dato l’opportunità e la possibilità di costruire nuovamente da zero ed in pieno silenzio il progetto, basandoci su quello che di buono aveva lasciato chi ci aveva lavorato prima, sia ADF Spa, sia il settore Pubblico che ne era coinvolto. Abbiamo raccolto, senza fretta e nei momenti opportuni, tutto quel materiale utile nel comprendere a fondo le reali peculiarità e criticità utili al poter sviluppare nuovamente un progetto di scalo nel frusinate. Oggi le esigenze della riproposta dello scalo ciociaro tengono conto della quasi totalità dei cambiamenti legati a quello che poteva essere nel 2009 lo scalo di Frosinone e quello che invece potrebbe essere oggi ed in futuro questo aeroporto.
La consistente crescita della domanda potenziale di mobilità aerea non è tuttavia attualmente supportata da una congrua capacità di offerta da parte degli scali operanti nel bacino territoriale. Sebbene siano stati attivati programmi di sviluppo della capacità infrastrutturale, soprattutto sull’aeroporto di Fiumicino, risulta necessario pianificare una serie di ulteriori interventi infrastrutturali nel medio-lungo periodo al fine di far fronte alle impellenti esigenze di mobilità aerea del bacino di riferimento.
LEGGI ANCHE – Frosinone, iniziata ufficialmente l’era dell’Alta Velocità. Il Sindaco Ottaviani orgoglioso: “Un altro impegno mantenuto”
Il traffico aereo commerciale del bacino laziale-campano è sviluppato principalmente sugli aeroporti di Roma Ciampino, Roma Fiumicino e Napoli Capodichino che, complessivamente, hanno gestito nel 2019 circa 60,2 milioni di passeggeri. I tre scali commerciali, hanno sviluppato quasi il 34% del traffico totale italiano, con una crescita media annua del 4,2% negli ultimi 10 anni. Il solo bacino laziale ha sviluppato una domanda di circa 50 milioni di passeggeri, pari a quasi il 30% del totale traffico nazionale.
La bocciatura del Grazzanise nel 2013, il ridimensionamento in atto di Ciampino e la bocciatura successiva del progetto di Viterbo, con relativo recente KO da parte del TAR dello sviluppo dello scalo di Pontecagnano a Salerno nel febbraio 2020 (per ottemperare al congestionamento di Napoli Capodichino), aprono la reale e concreta necessità di realizzare a Frosinone un terzo scalo aeroportuale a supporto delle movimentazioni campane e laziali.
I vecchi studi condotti nel 2009 tenevano conto per Frosinone di operare come scalo complementare che avrebbe dovuto ospitare 400.000 unita l’anno per poi, dopo 10 anni, raggiungere i 2,5 milioni di passeggeri, e questo perché lo scalo sarebbe andato a complemento dello sviluppo di Viterbo e del Grazzanise.
Diciamo che, per l’epoca, forse sarebbe stato troppo avere tre nuovi aeroporti nel raggio di 200 Km (Viterbo, Frosinone, Grazzanise). Oltre al fatto che i movimenti troppo a ribasso dello scalo del frusinate non erano sufficienti a giustificare un investimento di quel genere, che avrebbe portato al Break Even Point in 13 anni, oltre al reale offuscamento che avrebbero avuto gli aeroporti di Grazzanise (con previsione di 2,5 milioni di passeggeri l’anno) e dello scalo viterbese che avrebbe dovuto ospitare (secondo progetti presentati all’epoca) 4,5 milioni di passeggeri annui.
Certo è che, conoscendo quello che è successo, ad oggi, se lo scalo fosse stato sviluppato, tutti avrebbero vinto la scommessa, poiché Frosinone avrebbe ottenuto a livello nazionale una posizione di grande importanza nell’implementazione del traffico laziale e campano e tutti ne avrebbero giovato. Diciamo che, all’epoca, il progetto di Frosinone fu l’unico degno di nota tra le varie soluzioni proposte e l’unico concretamente presentato nei vari tavoli tecnici. È stato quindi un gran peccato non proseguire in quella missione. Oggi, considerando i fatti sopraesposti, lo scalo ciociaro avrebbe tranquillamente potuto ospitare i suoi 6 milioni di passeggeri, bruciando di gran lunga i tempi previsti sul vecchio business plan di PwC nel raggiungimento del BEP. Sarebbe stata, quindi, una grande opera infrastrutturale messa a disposizione dell’intera collettività e con tutti i benefici del caso”.
- Qualcuno è ancora scettico sull’utilità di un aeroporto a Frosinone. Può dirmi questo aeroporto cosa mira a creare di nuovo e a facilitare di già esistente?
“Pur sforzandomi, non riuscirei mai a capire il perché di uno scetticismo su questo importante progetto. Potrei capire se parlassimo di un aeroporto provinciale, lontano da centri di interesse o luoghi importanti, o comunque di un aeroporto che non abbia vicino centri abitati rilevanti. Qui parliamo di uno scalo con funzione intermodale, che si inserisce totalmente in un piano di mobilità integrato regionale con la città di Roma ed extra regionale con il bacino campano.
LEGGI ANCHE – Frosinone, con il Frecciarossa arriva anche la nuova flotta di moderni bus del TPL
Lo scalo aeroportuale del frusinate mira ad avere una funzione centrale per quanto riguarda il traffico aereo del bacino laziale campano. L’infrastruttura, oltretutto, mira ad utilizzare le migliori soluzioni innovative e tecnologiche sul lato ambientale, infrastrutturale ed energetico. L’obiettivo è il rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema limitrofo. Sarà un Terminal responsabile con elevata attenzione all’ambiente. Abbiamo inoltre stimato che un aeroporto di questo genere va, per forza di cose, a richiamare una necessità operante di 3.000-3.500 unità, senza considerare l’ulteriore sviluppo che si andrebbe a creare nell’area, considerando le attività connesse del servizio ricettivo dei trasporti e del turismo”.
- Le istituzioni locali, dai comuni alla Regione, come percepiscono questo progetto?
“In tutto questo periodo abbiamo incontrato vari tecnici e consulenti: sia chi in passato aveva contribuito attivamente al progetto andando a sviluppare e creare vari studi di fattibilità (società esterne), sia vari direttori tecnici dei comuni interessati che si sono mostrati molto collaborativi e che hanno riversato nello stesso progetto un alto tasso di interesse, suggerendoci ulteriori linee guida e modus operandi da intraprendere.
Abbiamo già avuto alcuni contatti in Regione e li stiamo portando avanti, ma senza avere troppa fretta, perché il nostro è un progetto a lungo termine!
Stiamo oltretutto creando un’associazione di scopo legata al progetto Aeroporto che possa rappresentare al suo interno, in modo istituzionale, tutti gli attori interessati: dai direttori di comuni, alle amministrazioni comunali, alle imprese, alla stessa provincia. In sintesi tutti i vari stakeholder primari e secondari che sarebbero interessati alla creazione del progetto”.
- Tralasciando l’ambito territoriale, cosa vuole dire a livello nazionale che Frosinone abbia un aeroporto?
“Qui non si tratta solo che Frosinone possa o non possa avere un aeroporto. Come spiegato sopra, Frosinone non rappresenterebbe uno scalo qualunque, ma bensì un’infrastruttura fondamentale a pieno supporto degli aeroporti della capitale e di Napoli. Il ruolo sarebbe strategico sia a livello commerciale (con i numerosi voli che potrebbero essere messi a disposizione per tutti i suoi utilizzatori) sia al livello di merci e traffico cargo. Quest’ultimo segmento sarebbe ulteriormente coinvolto con lo sviluppo dello scalo, proprio perché Frosinone registra una grande presenza di imprese manifatturiere, chimiche, lavorazione metalli e automotive, altamente interessate all’opera infrastrutturale. Cosa significa? Che lo stesso Aeroporto porterebbe un indotto ed una crescita del PIL molto importante”.
- Gli studi preliminari di fattibilità in cosa consistono e a quali risultati stanno portando?
“Come comitato promotore e prossima associazione, abbiamo rimesso mani e aggiornato i vari documenti presentati in passato. Per far ciò, siamo andati a coinvolgere (a seconda della documentazione da aggiornare) varie figure specializzate.
Ad oggi abbiamo rimesso mani al Masterplan generale del progetto, aggiornandolo ai valori del 2019. In dieci anni, lo stesso documento è cambiato di molto e va a focalizzare ancora di più (a differenza degli anni 2009-2010) sull’importanza dello scalo. È aumentato di molto il suo indice di attrattività e sono migliorate nel tempo le opere infrastrutturali per la collettività messe a disposizione sul territorio, che rendono lo scalo di Frosinone un’opera efficiente ed eccellente sotto tutti i punti di vista. Sono in aggiornamento tutti i documenti tecnici relativi le procedure di volo e di avvicinamento alla pista, molto prezioso è stato il contributo della TECNO2C, che in modo estremamente collaborativo si è resa da subito disponibile per offrirci una documentazione quanto più completa e precisa possibile.
Quello che posso ribadirle è che da parte di molti attori, privati e pubblici, stiamo ricevendo un’importante collaborazione costruttiva, proprio perché si sente la necessità di portare sul territorio un’opera di questo genere. Noi, come associazione di imprese, stiamo riaggiornando e rimettendo in ordine con parsimonia e diligenza tutti i pezzi del puzzle e lo stiamo facendo con le nostre risorse, affinché l’investitore di turno che arriverà, possa trovare, nel momento opportuno, tutta la documentazione utile a trasformare tale progetto in realtà.”
Tiziano Schiappa
Progetto Aeroporto di Roma Frosinone