A Frosinone, a novembre, inizierà un processo per stalking dai contorni surreali. Sul posto di lavoro, un uomo accusa i colleghi di portare sfortuna e per questo li perseguita da anni. Il 45enne ciociaro è stato denunciato.
Una vicenda che farebbe impallidire i vari iettatori e portatori di iella della filmografia italiana (Crisantemi de L’allenatore nel pallone in primis). L’accusa è pesante: quella di portare sfortuna. Un incubo se poi la vicenda si sussegue di giorno in giorno, sul luogo di lavoro. Soprattutto se lo scherzo diventa subito qualcosa che va oltre e ci si lascia andare a minacce, insulti e gesti apotropaici. La situazione era diventata talmente difficile che due dipendenti della ditta si sono rivolti prima ai Sindacati e poi al datore di lavoro. Non trovando una soluzione, alla fine hanno denunciato il collega. L’azienda dove è avvenuto l’increscioso episodio si occupa del servizio di trasporto pubblico nel capoluogo ciociaro. La Procura ha mandato a giudizio il 45enne, residente ad Arce (FR), per stalking.
Gli autori della denuncia sono un 25enne e un 40enne. Entrambi sono autisti e residenti a Frosinone. La vicenda si protrarrebbe da circa tre anni. I due hanno infatti sostenuto che, a partire dal 2013, il collega 45enne avrebbe iniziato a perseguitarli. Anche lui di professione autista, ogni volta che li incrociava era solito fare il gesto delle corna, toccarsi le parti intime, sputare a terra e quanto altro. I due si sono rivolti a un legale. Dopo aver appurato l’impossibilità di lavorare con serenità, quest’ultimo gli ha consigliato di rivolgersi alla procura. Ad aprile, il sostituto procuratore locale si è convinto che quanto avvenuto poteva trattarsi di un caso di stalking vero e proprio. Per questo, il 45enne della provincia ciociara è stato mandato a giudizio, con citazione diretta. I due lavoratori, accusati di portare sfortuna, adesso vogliono che l’uomo paghi loro i danni morali e si costituiranno parte civile nel processo che inizierà a novembre.
Dunque, una vicenda particolare che fa capire come spesso dallo scherzo ci voglia poco a passare a qualcosa di più concreto e pericoloso che si può definire non solo stalking ma anche bullismo.